Come evitare le truffe online? La diffusione delle tecnologie digitali ha rivoluzionato l’accesso ai servizi bancari, rendendoli più comodi e rapidi, ma comportando nuovi rischi, soprattutto per chi ha poca familiarità con il mondo digitale. Secondo Banca d’Italia, nel 2021 il valore medio delle frodi più elevato si è registrato nei bonifici, con una media di circa 4.300 euro. È quindi importante dotarsi di una “cassetta degli attrezzi“ con strumenti e misure di sicurezza. I cittadini europei sono tutelati dalla normativa Psd2, che stabilisce precise norme per proteggerci. Il principale strumento suggerito dalla normativa per i pagamenti elettronici è la Strong customer authentication (Sca), o “autenticazione forte“. Questo metodo richiede almeno due fattori di verifica: qualcosa che solo l’utente conosce (come una password o un PIN), qualcosa che solo l’utente possiede (come uno smartphone), o qualcosa che caratterizza l’utente (come l’impronta digitale o il riconoscimento facciale).
Per legge, le banche devono applicare la Sca ogni volta che accediamo al conto online o facciamo un pagamento non in contanti. Tuttavia, esistono eccezioni, come i pagamenti contactless fino a 50 euro, validi per un massimo di 5 transazioni consecutive e fino a un massimo di 150 euro. Altre eccezioni includono i pagamenti a basso rischio, come quelli alle colonnine dei parcheggi. Eppure, nonostante questo sistema sia sicuro, possiamo comunque cadere vittime di frodi.
I truffatori possono ingannarci facendoci consegnare volontariamente le nostre credenziali o denaro, sfruttando la nostra disattenzione o debolezza, attraverso lo smishing, phishing e vishing, oppure, possono rubare le nostre credenziali tramite software malevoli, i malware, che catturano le nostre password senza che ce ne accorgiamo. In queste situazioni è bene ricordare che la banca, di base, non richiederà mai le nostre credenziali: se qualcuno lo fa, si tratta di truffatori. Lo stesso vale per le richieste di effettuare pagamenti. Se non riusciamo a evitare la truffa il primo passo è contattare la propria banca, disconoscendo il pagamento e chiedendo la restituzione delle somme sottratte. Se non si è soddisfatti della risposta della banca, si può presentare un ricorso online all’Arbitro Bancario Finanziario.
A cura di Sofia Spagnoli