Ventinove ragazzi hanno vissuto una giornata da protagonisti ieri al Quirinale, ospiti del Presidente Sergio Mattarella, che li ha nominati ’Alfieri della Repubblica’ per la solidarietà che hanno dimostrato nei confronti degli altri. Molti di loro si sono distinti durante l’alluvione che un anno fa ha devastato l’Emilia Romagna e la Toscana, mentre tanti adulti erano sconvolti e non sapevano cosa fare, oppure pensavano solo a loro stessi, loro si sono rimboccati letteralmente le maniche per spalare nel fango.
"È, per me, un vero piacere accogliervi qui perché siete testimoni di impegni positivi, di solidarietà - li ha salutati il Presidente Mattarella - La vostra generosità, l’amicizia, la passione sociale, l’impegno civile che avete dimostrato sono atteggiamenti che per fortuna sono diffusi tra i nostri ragazzi. Le esperienze di cui siete protagonisti, infatti, non sono eccezioni. Testimoniate una realtà di comportamenti esemplari molto vasta. Le vostre storie, i riconoscimenti che oggi riceverete, la rappresentano". Ad essere premiati sono stati 29 ragazzi e ragazze, alcuni dei quali giovanissime come Irene Marabini, di Loreto in provincia di Ancora, che a nove anni si è fatto in quattro per accogliere un coetaneo ucraino in fuga dalla guerra aiutandolo ad ambientarsi a scuola e nel nostro Paese. "La solidarietà- aggiunge- è un presupposto indispensabile del benessere di una comunità. La vita sociale non si svolge soltanto sulla base del rispetto delle regole che si è data: questo è il minimo. Per vivere davvero bene insieme, per raggiungere una condizione di vita sociale realmente appagante, in cui sentirsi davvero inseriti con vera e piena soddisfazione, è necessario che via sia, oltre alla consapevolezza dei propri diritti, quella delle proprie responsabilità nei confronti degli altri. È l’esercizio di questa responsabilità- sottolinea il capo dello stato- che fa sentire realizzati, che rende sereni e, ancor di più, rende anche felici".
A cura di Roberto Canali