Come spiegava Norberto Bobbio la Costituzione italiana è il "risultato della confluenza dell’ideologia socialista e di quella cristiano sociale con quella liberale classica". Questo intreccio vorrebbe imprime un profilo sociale al liberismo economico classico, senza minimamente inficiare la libertà di impresa, che al giorno d’oggi è ulteriormente rafforzata dalla dimensione europea.
A norma di Costituzione "l’iniziativa economica privata è libera", ma non può essere esercitata "in contrasto con l’utilità sociale o in modo da arrecare danno alla sicurezza, alla libertà, alla "dignità umana"; inoltre, l’attività economica può essere indirizzata "a fini sociali" (Art. 41). Analogamente, la proprietà privata è "riconosciuta e garantita dalla legge", che può determinarne i modi d’acquisto, di godimento e i limiti "allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti" (Art. 42).
E anche alla proprietà terriera privata la legge "impone obblighi e vincoli" al fine di "conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali" (art. 44). In questo contesto, per le giovani generazioni sempre più attente e formate sulle tematiche della qualità e la sostenibilità ambientale c’è una prateria di opportunità di iniziativa economica connotata qualitativamente.
La sintesi interpretativa forse più efficace di cosa intenda la Costituzione la offre Massimo D’Antona – assassinato da un commando terrorista nel 1999 – in un brano ripubblicato dal sito della fondazione a lui dedicata (www.lavoro-confronto.it): "L’iniziativa economica privata è condizionata dal precetto del secondo comma dell’art. 41 al rispetto di una vasta garanzia della persona – scriveva il giuslavorista – Che si sostanzia nella prevalenza sulla libertà di impresa dei tre valori della dignità (“espressione sintetica della posizione dell’individuo nella comunità sociale e quale membro di essa”, che abbraccia l’insieme dei diritti della persona “nel suo statico esserci”), della libertà (che trascrive in termini soggettivi lo spiegamento della persona verso il mondo esterno) e della sicurezza (che per il lavoratore significa, oltre che fondamentalmente diritto alla integrità fisica, “sicurezza della propria esistenza, cioè garanzia di potere disporre in ogni tempo dei mezzi necessari alla propria esistenza ed alla esistenza della propria famiglia”)".
A cura di Cosimo Rossi