Venerdì 14 Giugno 2024

La parola del giorno: “Cancel culture”

Libertà vuol dire molte cose. Compreso cercare di isolare qualcuno che dice, pensa o si comporta come a qualcun altro.

“Cancel culture“, che letteralmente significa la cultura della cancellazione

“Cancel culture“, che letteralmente significa la cultura della cancellazione

Libertà vuol dire molte cose. Compreso cercare di isolare qualcuno che dice, pensa o si comporta come a qualcun altro non piace.

Ecco nascere la “cancel culture“, che letteralmente significa la cultura della cancellazione.

Il fenomeno, neanche a dirlo, si è diffuso soprattutto grazie ai social media, che attraverso la rete cercano di impedire, di fatto “censurare“ ciò che non condividono.

Anche i vocabolari hanno già fatto i conti con questo neologismo. E infatti sulle pagine della Treccani si spiega: "Atteggiamento di colpevolizzazione, di solito espresso tramite i social media, nei confronti di personaggi pubblici o aziende che avrebbero detto o fatto qualche cosa di offensivo o politicamente scorretto e ai quali vengono pertanto tolti sostegno e gradimento".

Spesso ciò avviene contro chi è ritenuto colpevole di azioni contro i diritti delle minoranze, alla parità di genere e all’uguaglianza.

In qualche modo la “cancel culture“ è associata al concetto di politicamente corretto. Anche se non è la stessa cosa.

In qualche modo ricorda l’antica “damnatio memoriae“, anche se nel passato era una vera e propria imposizione decisa dai poteri pubblici.

Mentre oggi chi decide è la rete, per certi versi anche più potente.

A cura di Olga Mugnaini