
A Berlino la mostra “immersiva“ dedicata a Tim Burton. Dalla bocca di un mostro l’inizio di un’esperienza attraverso quindici sale
Sembra quasi che nell’era Tik Tok ogni mostra d’arte rivolta al grande pubblico, per avere successo, debba essere “immersiva”, a prova di selfie, in modo da originare una narrazione che dallo spazio espositivo tracima sui social. I curatori di Tim Burton’s Labyrinth, in visione al Radsetzerei di Berlino fino a novembre, questo lo sanno benissimo e i visitatori (pure qualche giornalista) addobbati come Beetlejuice o Sweeney Todd che puoi incrociare alla stazione ferroviaria di Warschauer Straße, coi loro completi extralarge a righe o i loro basettoni impossibili, dimostrano che l’intuizione è giusta. Ultima fermata sulla via di Milano, dove...