
di Roberto Barbolini "Un archeologo è il marito migliore che una donna possa avere: più lei invecchia, più lui la troverà interessante": così Agatha Christie commentava il suo felice secondo matrimonio con l’archeologo Max Mallowan, che aveva tredici anni meno di lei. Forte è la tentazione di applicare questa spiritosa boutade anche ai romanzi della Regina del delitto: più invecchiano, più i lettori di tutto il mondo sembrano trovarli interessanti. Ma qui l’archeologia non c’entra niente. A fare di Dame Agatha la scrittrice di lingua inglese più tradotta dopo Shakespeare sono state sicuramente le "piccole cellule grigie" del suo cervello, nelle...