Pure nel Gerryverso è tempo di coccarde e regali. Uno è di sicuro la raccolta di canzoni natalizie con cui il trillante “Dottor Scotti!” della pubblicità reinterpreta una decina di motivi sempiterni con l’idea "modernamente malsana" di farsi aiutare dall’intelligenza artificiale. Da intendersi, però, come "artificio intelligente" visto che, dichiarando l’"aiutino" già in copertina, "di torti non ne abbiamo fatti a nessuno", assicura il popolare conduttore tv a proposito di questo suo Gerry Christmas. "Non abbiamo usato l’Ai indiscriminatamente, ma facendola lavorare sulla mia voce solo lì dove non arrivo". Scotti assicura, ad esempio, che Feliz Navidad è (quasi) tutta farina del suo sacco. "Mentre l’intelligenza interviene massicciamente su All I want for Christmas is you, perché fra me e Mariah Carey c’è un divario generazionale, culturale, morfologico, di bravura, abbastanza evidente. Ne è venuto fuori lo stesso, però, qualcosa di divertente".
Come già fatto nei loro dischi natalizi da Mary J Blige con A Mary Christmas o da Mario Biondi con Mario Christmas, il titolo gioca sull’assonanza tra il suo nome e “Merry”.
"Erano un po’ di anni che firmavo gli auguri di Natale, il classico panettone accompagnato da una bottiglia dell’Oltrepò inviati per le festività, “Gerry Christmas“. Così, scherzando, amici, parenti, colleghi di lavoro, continuavano a dirmi: “e fallo questo disco di Natale“. Poi dalla scorsa primavera, senza una vera causa, hanno iniziato a proliferare su Instagram, TikTok e altri social, meme con superstar dai lineamenti modificati con le mie fattezze grazie all’intelligenza artificiale che mi hanno trasformato in un idolo della Generazione Zeta".
Ed è scattata la molla...
"Al milionesimo tentativo di imitazione, neanche fossi La Settimana Enigmistica, si è accesa la lampadina, anzi la lampadona, e mi sono detto: “perché le canzoni di Natale, invece di farle fare agli altri con l’intelligenza artificiale, non me le interpreto da solo?“ Così ho chiesto a mio figlio di produrre il tutto, contattando innanzitutto quei geni di ThousandJerry, la coppia di ragazzi siciliani che mi pubblica ogni giorno su TikTok e, come dice il nome, intende darmi le sembianze di mille personaggi diversi (siamo arrivati a 300 o giù di lì, da George Michael ai Power Rangers, quindi penso che ne avremo per altri due anni e mezzo), e vediamo di trasformare tutto in un progetto discografico. Vera e propria corsa contro il tempo, visto che abbiamo messo in piedi tutto un mese fa".
Perché hanno scelto proprio lei per questi mille avatar digitali?
"Vallo a sapere. Forse qualcuno s’è accorto del fatto che se rallenti la voce di Orietta Berti mentre canta Mille viene fuori la mia. Tant’è che ho iniziato a chiedermi se, per caso, qualcuno non mi stia usando per far cantare Orietta e se non debba chiederle quarant’anni di danni. Proposito da cui, per altro, sono prontissimo a recedere in cambio di qualche forma di grana delle sue parti".
La sua canzone da mettere sotto l’albero?
"La meno famosa fra quelle dell’album, Driving Home for Christmas di Chris Rea. Non a caso quella che m’è venuta meglio. A piacermi è soprattutto l’immagine del camionista in viaggio verso casa che incrocia colleghi con la sua stessa espressione perché pure loro stanno tornando in famiglia".
Tentato da altre avventure musicali ?
"A registrare questo album mi sono molto divertito e quindi, come diceva Califano, non escludo il ritorno. Magari in estate con una raccolta di pezzi un po’ “maranza“, oppure con un album di duetti virtuali. Voglio diventare il Fausto Papetti del 2030, il “Kenny G di noialtri“ che coi suoi dischi non si perdeva un’estate. Lui e le pruriginose copertine dei suoi dischi chi se li dimentica?"