Sanremo 2019, classifica della terza serata. Cosa vi siete persi

Omaggio a Mia Martini con il duetto Serena Rossi-Baglioni in 'Almeno tu nell'universo', applausi per Vanoni e Venditti. L'Ariston canta con Raf-Tozzi e ride con Cevoli, gag di Rovazzi Ecco i duetti della quarta serata Terza serata, gli ascolti tengono

Sanremo, Raffaele-Vanoni: duetto imperdibile (Lapresse)

Sanremo, Raffaele-Vanoni: duetto imperdibile (Lapresse)

Sanremo, 7 febbraio 2019 - Dopo i buoni ascolti della seconda serata di Sanremo 2019, la macchina dell'Ariston si rimette in moto con brio, nella terza serata del Festival. Dodici cantanti in gara e molto spazio per l'intrattenimento, con punte di commozione vera, come nell'omaggio a Mia Martini, con Serena Rossi (che la interpreta nella fiction 'Io sono Mia') che canta 'Ancora tu nell'Universo'. Da brividi. "Pensando a lei pensavo a un'ingiustizia, a una violenza, a una discriminazione - ha detto - E invece era una grandissima artista, una grande donna. Stasera vorrei chiederle veramente scusa per tutto quello che le hanno fatto". Ma la platea dell'Ariston ha anche cantato e ballato - con la coppia Raf-Tozzi e con Venditti - e si è commossa per le lacrime di Alessandra Amoroso, ha ammirato la verve di Ornella Vanoni, ha riso di gusto davanti alle gag di Paolo Cevoli

Ecco i duetti della quarta serata

Terza serata, gli ascolti tengono

Al termine, ecco  la classifica parziale dei voti della sala stampa:

ZONA BLU (fascia alta): Simone Cristicchi - Mahmood - Irama - Ultimo

ZONA GIALLA (fascia media): Motta - Nigiotti - Francesco Renga -  The Zen Circus

ZONA ROSSA (fascia bassa): Anna Tatangelo - Nino D'Angelo e Livio Cori - Boomdabash - Patty Pravo con Briga.

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IL RACCONTO DELLA SERATA - Gran ritmo per l'attacco, con Claudio Baglioni, attorniato da ballerini in kilt, che canta e balla 'Viva l'Inghilterra', (brano dall'album 'Gira che ti rigira amore bello' del 1973): la scenografia termina con ombrelli aperti con stampata l'Union Jack. Poi il conduttore introduce - definendoli 'The Queen' e 'The King' - Virginia Raffaele e Claudio Bisio. Su assist di Bisio, che accenna alla Brexit, scatta la battuta di Baglioni: "Non ci posso credere: abbiamo sul palco dell'Ariston un quasi extra comunitario...", dice, riferendosi al direttore musicale Geoffy Westley che è britannico. Una battuta che, sia pur con ironia e con le dovute proporzioni, rimanda a quello che è diventato il tormentone di questa edizione del Festival: la questione migranti.

La gara canora ha inizio - il tempo di spiegare le regole del voto - col giovane italo-egiziano Mahmood (vincitore del premio Enzo Jannacci di NuovoImaie), col suo brano 'Soldi'. Segue Enrico Nigiotti, presentato da Bisio, che porta 'Nonno Hollywood'.

E' la volta del primo sketch di Virginia Raffaele, che riesuma  'Mamma' di Beniamino Gigli con un vecchio grammofono sul palco: un pezzo di bravura, perché interrompe la canzone fingendo i singhiozzi e le ripetizioni di un disco rotto.

Dopo la prima pausa pubblicitaria, arriva il primo, ospite: Antonello Venditti, che al piano propone il suo amatissimo brano 'Sotto il segno dei pesci' (che compie 40 anni), con il pubblico dell'Ariston che a tratti fa il coro, come ai concerti. Baglioni coglie l'occasione per raccontare l'acquisto del suo primo pianoforte, e Venditti racconta del suo piano di casa, suonato ("malissimo") dalla madre. Poi i due si esibiscono sul palco 'a quattro mani' con due pianoforti: nero per Venditti e bianco per Baglioni. E la canzone scelta è forse quella che molti si aspettavano: 'Notte prima degli esami', seguita da 'Se l'amore è amore'. Alla fine, Venditti decide di regalare il suo celebre cappello di paglia a una delle spettatrici in platea.

Siparietto tweet di Claudio Bisio, che dopo le polemiche sulla lettura in diretta su Rai1 di nomi e cognomi degli autori di alcuni post di critiche e insulti al festival, stavolta decide di omettere i cognomi e di citare solo i nomi dei 'leoni da tastiera' che lo mettono sulla graticola per i motivi più disparati.

Ma è tempo di riprendere la gara canora con Anna Tatangelo e il suo 'Le nostre anime di notte', seguita da Ultimo con 'I tuoi particolari'.

Tornano Bisio e la Raffaele con un omaggio a Sergio Endrigo: cantano 'Ci vuole un fiore', quasi una filastrocca, spiegano, che richiama l'armonia voluta da Baglioni come leit-motiv del festival. Ma poi i due finiscono per bisticciare proprio sulla canzone, perché Virginia Raffaele dice prima 'fluoro' e poi 'flipper' anziché fiore. Al terzo tentatico sembra che la Raffaele riesca ad azzeccare la parola, ma dietro arriva un coro di ragazzini che sbaglia il ritornello dicendo 'filtro'. Il tutto è un po' lungo e faticoso: non proprio uno sketch riuscitissimo.

Si torna alle canzoni in gara con Francesco Renga, che porta la sua 'Aspetto che torni' e il giovane Irama con 'La ragazza con il cuore di latta'.

Poi è la volta di un'altra superospite, Alessandra Amoroso, che prima canta da sola 'Dalla tua parte' (il singolo estratto dall'album '10' che celebra i dieci anni di carriera) e poi si esibisce in un duetto con Baglioni sulle note di 'Forse tu puoi dirmi', più nota con le parole del ritornello "Io che non vivo più di un'ora senza te". Alessandra ringrazia Baglioni, "la prima persona che mi ha dato una mano e che in questi dieci anni mi ha aiutato a capire qualcosa di più della musica". Alla fine la cantante, visibilmente commossa per l'ovazione del pubblico, ringrazia in lacrime  l'orchestra, e poi mamma e papà, stringendo al petto i fiori offerti da Claudio Bisio.

A seguire Ornella Vanoni, con la sua massa di ricci arancio-carota, fasciata in un abito rosa shocking con tonalità arancioni, che 'dimentica' i suoi 84 anni suonati e si rimette in gioco sul difficile palco di Sanremo. Il duetto stavolta è con Virginia Raffaele, che della Vanoni ha fatto una delle sue parodie più riuscite: a dimostrazione del senso di autoironia della cantante. Le due cantano 'Alle dieci di sera', con qualche iniziale incertezza, forse anche per il ritmo molto veloce. Al termine del brano, Ornella Vanoni introduce insieme alla Raffaele la canzone di Patty Pravo con Briga 'Un po' come la vita' (e le due si abbracciano sul palco). Prima di lasciare spazio alla musica la Vanoni non trattiene la battuta: "Voglio ricordare alla Rai che sono venuta 'aggratis' ma, non prendetevi l'abitudine...".

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Tocca a Simone Cristicchi con Abbi cura di me e a Boomdabash con Per un milione.

Tornano i superospiti, ed è la volta della coppia Raf-Tozzi, che presto partirà per un tour. Si parte con un 'Battito animale' per passare a 'Tu' di Tozzi e per la famosissima 'Ti pretendo' di Raf. Non poteva mancare 'Gloria', di Tozzi. Poi il pubblico intona spontaneamente 'Si può dare di più', cui s'accoda anche Baglioni. Alla fine i cantanti sul palco sono cinque: Raf, Tozzi, Baglioni, Raffaele e Bisio che cantano "Gente di Mare". Balla tutto l'Ariston, e in prima fila c'è anche Sandra Milo. Nel 1987, proprio il 7 febbraio, Tozzi vinceva il festival con Morandi e Ruggeri con Si può dare di più. 

Di nuovo la gara canora, con il giovane Motta canta 'Dov'è l'Italia' seguito da Zen Circus con 'L'amore è una dittatura'. Poi il collegamento con Radio 2, la radio ufficiale del Festival.

Bisio cede all'intermezzo 'politico' e introduce così l'assessore Palmiro Cangini, alias Paolo Cevoli che subito puntualizza: "Non sono più assessore", accentando la sua 's' romagnola. Si presenta con un bianco trombone sul palco intenzionato a intonare 'Romagna mia' dedicata alle sue zie (che alla fine non canta). Poi definisce il festival 'un pataccone' e parte con le critiche: "E' il festival della prosa, altro che canzone". 

Siamo agli ultimi cantanti in gara: Nino D'Angelo e Livio Cori che cantano "Un'altra luce". A seguire, un estratto delle 12 canzoni.

Prima della classifica della terza serata, arriva Fabio Rovazzi che finge di sostituire Baglioni come direttore artistico e consegna a Bisio una scaletta tutta sgrammaticata. Rovazzi annuncia un pezzo appositamente scritto per il Festival ma poi intona 'Andiamo a comandare'. Nella lunga gag rovazziana irrompe anche Fausto Leali che urla 'Fausto Leali ha vinto il Festival' e viene portato via a braccia. Poi ritorna, e canta.

Attimi di commozione quando Romazzi saluta il padre, scomparso nel 2010: "Prima di lasciare il palco vorrei dedicare due parole a una persona che non vedo da un po' di anni. Caro Papà..... non so come contattarti ma Sanremo ha uno share così alto che molto probabilmente arriva fino a lassù. Beh volevo dirti che, in parte, tutto questo è anche colpa tua. E volevo salutarti, visto che l'ultima volta non ho fatto in tempo". 

A mezzanotte passata arriva l'omaggio a Mia Martini. Baglioni al pianoforte, Serena Rossi si presenta e attacca 'Ancora tu nell'universo', un'interpretazione da brividi, senza voler imitare l'originale. L'interprete di 'Io sono Mia' dopo il brano racconta che il film Rai è un atto d'amore per lei. "Mimì è per te", urla quasi dal palco.

Serena Rossi a Sanremo (LaPresse)

Non è finita: sul palco dell'Ariston arriva anche Rocco Papaleo, che racconta la sua prima esperienza al mare con la colonna sonora di 'Piccolo grande amore'. "Io ne ho fatto una versione personale", annuncia e attacca un monologo sulle grandi storie d'amore, alla fine del quale Baglioni, solo sul palco con la chitarra, intona: "Accoccolati ad ascoltare il mare...".

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LA SECONDA SERATA - Questa la classifica parziale dei 12 cantanti che si sono riesibiti nella seconda serata sulla base del voto della giuria della sala stampa, che pesa per il 30%. Nella zona alta della classifica, quella blu, si sono piazzati: Daniele Silvestri, Arisa, Achille Lauro, Loredana Bertè; nella zona gialla, quella intermedia, Ex-Otago, Il Volo, Ghemon, Paola Turci; nella zona bassa, quella rossa, Federica Carta e Shade, Nek, Negrita, Einar.