Sanremo 2019, Achille Lauro nel mirino di Striscia. "Rolls Royce inno all'ecstasy"

Nuove accuse, dopo quelle di presunto plagio. "Nella sua canzone evidenti riferimenti alla droga sintetica". Lui si difende: è solo la macchina La nostra intervista a Achille Lauro: "Macchè droga, è lusso"

Achille Lauro, 7 ottobre al Fabrique

Achille Lauro, 7 ottobre al Fabrique

Sanremo, 7 febbraio 2019 -  “Rolls Royce di Achille Lauro è un inno all'ecstasy”. Striscia la Notizia torna ad attaccare il trapper e la sua canzone in gara al festival di Sanremo 2019. Dopo le accuse di plagio, secondo la trasmissione di Ricci infatti l'inedito del cantante romano sarebbe largamente ispirato a '1979' degli Smashing Pumpkins, il tg satirico rincara la dose. “Tutto nasce dalla famosissima statuetta di donna sul radiatore delle Rolls Royce. Il suo nome – fa notare Striscia - è Spirit of Ecstasy: da qui l'abitudine a chiamare Rolls Royce le pasticche sintetiche. Lo sa o fa finta di non saperlo?”. Anche altri riferimenti nel testo hanno portato la trasmissione a puntare il dito contro il trapper. “Oltre alla Rolls Royce ci sono pure Amy Winehouse, Jim Morrison e JimiHendrix: Achille Lauro non conosce le loro vite e le loro morti?”.

Il cantante, che ovviamente ha beneficiato della pubblicità indiretta delle critiche, incassa e ringrazia. “La Rolls Royce è la macchina, è lo satuts. Il pezzo – risponde a Striscia su Radio 2 – è una fotografia di tutte le icone mondiali dagli anni Cinquanta a oggi: dal mondo di Hollywood alla musica, allo stile. La droga è un problema vero da risolvere e da combattere”.

Sulle polemiche: "Ogni giorno esce una cosa nuova, prima il plagio che non è un plagio. Ora questo. Ma io non ne ho mai sentito parlare".  Achille Lauro di droghe, e dell'uso che lui stesso ne ha fatto, ha parlato nel suo libro autobiografico Sono io Amleto. "Bisogna divertirsi e vivere una vita così.. Rolls Royce", conclude citando il suo stesso brano.

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