Los Angeles, 21 ottobre 2024 – Da anni era costretto alla sedia a rotelle. Ma in sedia a rotelle continuava a salire sul palco. E’ morto a 66 anni Paul Di’Anno, primo frontman degli Iron Maiden e voce dei due album di esordio della band metal per antonomasia. Ad annunciare la sua scomparsa è stata la sua etichetta discografica Conquest Music, per conto della famiglia Andrews, vero cognome del cantante.
Londinese, Paul Di’Anno aveva bazzicato più di una rock band prima di entrare negli Iron Maiden che in quel 1978 cominciavano a frequentare gli studi di registrazione. Il suo vibrato e sound blues marca i primi lavori della band, Iron Maiden del 1980 e Killers del 1980. Ma la convivenza con il bassista Steve Harris e gli altri dura poco: verrà allontanato per i suoi problemi di droga e alcol. Al suo posto al microfono arriva Bruce Dickinson, che è ancora cantante del gruppo (con l’intermezzo di Blaze Bayley, 1993-1999).
La musica di Paul Di’Anno continua con i Battlezone, Killers, Gogmagog and Paul Di'Anno's Warhorse ma i giorni con i Maiden resteranno sempre il termine di paragone della sua carriera, un passato con cui venire sempre a patti, come dimostra il compendio pubblicato nel 2024, The Book of the Beast, versioni originali o riarrangiate dei tempi che furono con il gruppo fondato da Harris.
Le memorie di Paul Di’Anno nel libro autobiografia The Beast raccontano di uomo anche violento, capace anche “inserire la pistola dentro una ragazza” durante un rapporto sessuale.
"Quando sei fatto di droghe e alcol diventi un completo stronzo, un fottuto psicopatico – spiegò in un’intervista a Louder del 2014 – Non sono orgoglioso di alcune cose che ho fatto in passato, ma ultimamente è più probabile che prenda uno schiaffo in bocca piuttosto che darlo”. Il momento più basso, per sua ammissione, lo aveva toccato con l’aggressione di una donna, armato di coltello e sotto l'effetto di cocaina.
Nel 2011 era stato arrestato per frode (prendeva la pensione di invalidità per inabilità a lavoro ma continuava ad esibirsi in tutto il mondo), e condannato a 9 mesi di carcere. Scontati i due mesi di pena si era subito precipitato sul palco della Festa della Birra di Fabrica di Roma, nel Viterbese. Oltre cento i concerti dal 2023 oggi, nonostante gli evidenti problemi di salute. L’ultima performance, ricorda Revolver, è stata ad agosto scorso, a Cracovia.