Lunedì 29 Aprile 2024

Il bed rotting, oziare a letto piace alla Gen Z

Passare molte ore tra le lenzuola, anche di giorno, facendo altro aiuta a ricaricarsi purché non diventi una costante

Che cos'è il bed rotting

Che cos'è il bed rotting

La tendenza si è affermata soprattutto negli ultimi mesi, almeno nel dibattito mediatico. Ma è inevitabile far risalire le origini di questo fenomeno di moda al periodo del lockdown, in cui abitudini e orari di tutto il mondo sono finiti sottosopra. Stiamo parlando del cosiddetto bed rotting, che letteralmente significa marcire a letto, avvolti tra le lenzuola. Un trend che conta molti seguaci su TikTok e sui social, soprattutto tra i ragazzi della Gen Z, ma non solo.

Nell’immaginario collettivo qualcosa del genere si era già visto in ‘Bridget Jones’, in ‘Una mamma per amica’ o in un film cult come ‘Colazione da Tiffany’, solo per citare alcuni esempi celebri: le protagoniste cercavano di superare delusioni e momenti no senza muoversi di un millimetro dalle coperte. Ma con le nuove generazioni questo approccio assume forme e sfumature ulteriori e differenti.  

Che cos’è il bed rotting

Il bed rotting non significa sonnecchiare o dormire, o per lo meno non solo. Implica più che altro passare molto tempo a letto soprattutto di giorno, leggendo, guardando serie Tv, ascoltando musica, parlando al telefono, chattando con gli amici, commentando sui social e spiluccando spuntini. È un tipo di comportamento che viene attuato soprattutto quando la mente è sovraccarica e ci si sente oberati da stress e incombenze.

Per alcuni il bed rotting ha anche un significato di protesta e ribellione nei confronti di una società che spinge le persone a essere sempre più performanti ed efficienti, portandole però, spesso, a uno stato di burn-out.  

Benefici e rischi

Staccare per un po’ da tutto e tutti e far riposare la mente e il corpo possono aiutare a recuperare energie e a ricaricarsi in vista di nuovi compiti o situazioni da affrontare con la giusta attenzione e motivazione. Il bed rotting può essere un modo per riconnettersi con se stessi e ascoltarsi, cercando di capire che cos’è che non va e quali soluzioni si possono attuare. I problemi, però, nascono quando non si tratta di parentesi temporanee, ma diventa una prassi consolidata e prolungata nel tempo.

Questo può comportare un vero e proprio isolamento della persona e scollamento dalla realtà esterna che non fa bene a sé e alle relazioni sociali. Come sempre ci vuole un sano equilibrio. Ci sta passare qualche ora tra le coperte, alzandosi più tardi, per esempio nel weekend, ma uscire di casa, camminare all’aria aperta, incontrare persone e confrontarsi con gli altri dal vivo, occhi negli occhi, continua a essere fondamentale per la crescita personale e per il benessere psicofisico.  

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