Domenica 6 Ottobre 2024
GIGI PAOLI
Libri

Tutta l’oscurità di Ellroy. Marilyn, quell’ultima notte

Il grande autore statunitense presenterà lunedì a Firenze il suo nuovo libro. Un affresco sull’America degli anni ’60 dopo la morte della star di Hollywood.

Tutta l’oscurità di Ellroy. Marilyn, quell’ultima notte

Tutta l’oscurità di Ellroy. Marilyn, quell’ultima notte

Firenze, 9 maggio 2024 – La scrittrice e poetessa statunitense Joyce Carol Oates rimase talmente colpita dalla sua scrittura, dal suo essere, che lo definì "il Dostoevskij americano". Lui, fedele al suo io magnificamente turbolento, abbozzò con un sorriso di sbieco e rispose à la carte, alla James Ellroy: "E’ un bel complimento. In verità io, Dostoevskij, non l’ho mai letto. Però lui, come me, era un uomo religioso e vedeva ovunque il peccato. Disse una frase grandiosa: ’Dove non c’è Dio, tutto è lecito’. E questo è senz’altro il mio motto". E dunque – dato che l’uomo è di una grandezza e una complessità tali da esser pari alla sua posizione nell’Olimpo dei narratori contemporanei – si annuncia imperdibile l’incontro in programma a Firenze lunedì alle 18.30 a Giunti Odeon, la magnifica libreria che il gruppo editoriale toscano ha ricavato all’interno dello storico cinema Odeon nel centro della città.

Ellroy è classificato tendenzialmente nella narrativa noir, ma è molto altro e molto di più. Il racconto della sua America, e della sua disperata e sofferente Los Angeles, è l’antitesi dell’american dream da cartolina: nel suo, le stelle sono cadenti e le strisce sono sbertucciate. Un vero gigante, Ellroy, che dimostra quanto sia provinciale la sciocca spaccatura, peraltro solamente italiana, che divide la narrativa ’normale’ da quella cosidetta di genere. Spaccatura che relega il noir all’essere considerato narrativa di serie B. E, dunque, Ellroy è serie B? Chi osasse sostenere una teoria del genere, sarebbe degno di un immediato trattamento sanitario obbligatorio. Il valore letterario di Ellroy è indiscutibile e le atmosfere che si respirano fra le sue pagine sono impregnate di emozioni, tutte, dal dolore più profondo (tanto) all’amore più totale (meno). Ed è lui stesso ad affondare profondamente le sue radici nel noir. Così: "Mi ha influenzato il romanzo di intrigo realistico, il policier, dove contrappongo uomini cattivi innamorati di donne forti sullo sfondo di enormi indagini di polizia. Ecco cosa mi ha ispirato".

Lunedì 13 maggio, a Firenze, lo scrittore 76enne presenterà il suo nuovo libro dal titolo ’Gli incantatori’ (Einaudi). In questo suo ultimo lavoro, l’autore di ’L.A. Confidential’ e ’Dalia Nera’ (tanto per citare due fra i libri più noti) torna a scavare fra le pieghe più oscure della storia americana, a partire da uno dei casi più discussi della storia della cronaca e dello spettacolo. Un caso che, sessanta due anni dopo, non ha ancora smesso di far parlare: quello di Marilyn Monroe, uccisa da un mix di droghe, dolori e solitudine, su cui proprio la Oates – quella che lo avvicinò a Dostoevskij, ricordate?, e il cerchio si chiude – scrisse ’Blonde’, il libro definitivo sulla vita e la morte della stella più luminosa di Hollywood.

Ma proprio da quella caldissima notte d’agosto del 1962 parte la storia di Ellroy: perché il ritrovamento del cadavere di Marilyn si lega a un altro evento, apparentemente slegato dalla morte della Monroe. Lo stesso giorno, infatti, la polizia libera una giovane, aspirante star che era stata rapita. Tra le due storie sembra esserci un collegamento, o almeno cosí pensa il detective corrotto, con la passione per le droghe, Freddy Otash, che aveva già spiato Marilyn per conto di Jimmy Hoffa, il discusso capo del sindacato dei camionisti, legato alla mafia. E adesso Otash si trova fra le mani il caso Monroe, che potrebbe portarlo là dove nessun poliziotto, corrotto o no, è mai giunto finora. Freddy – fors’anche per amore – s’incammina su una strada pericolosa, dai mille lati oscuri, che non sa dove lo porterà.

E’ un altro romanzo magnifico di Ellroy, la cui penna non si arrende agli anni che passano,né perde il minimo colpo nella sua unica capacità di raccontare emozioni. Emozioni che volano altissimo e scavano nel profondo dell’animo umano. E vanno ben oltre la città degli angeli.