Lunedì 29 Aprile 2024

C’è un altro Gassmann attore. Leo: "Sono Califano, che debutto"

A 25 anni il cantautore comincia una nuova carriera nel film per la tv dedicato al ‘Califfo’

Leo Gassmann, 25 anni, in una scena di 'Califano'

Leo Gassmann, 25 anni, in una scena di 'Califano'

Roma, 27 gennaio 2024 – Doveva succedere, prima o poi. Se ti chiami Gassmann, e sei figlio di Alessandro e nipote del grande Vittorio, il lavoro d’attore è nel tuo dna. E per Leo, 25 anni, cantautore, vincitore nel 2020 a Sanremo nella sezione “Nuove proposte“, è arrivato il momento di mettersi alla prova anche nella recitazione. Un debutto impegnativo, il suo, perché, superati vari provini, è stato chiamato a impersonare niente meno che una delle icone della musica italiana di sempre nel film tv Califano, regia di Alessandro Angelini, in prima serata su Raiuno, domenica 11 febbraio.

Il film, prendendo le mosse dal libro Senza manette (Mondadori), del 2008, scritto dallo stesso Franco Califano con Pierluigi Diaco, ne ripercorre la vita dai primi anni Sessanta a metà degli Ottanta. Leo Gassmann evoca con garbo e misura, senza farne un’imitazione, voce roca, gesti e sorrisi del grande cantautore romano, scomparso nel 2013. E alla viglia dell’inizio delle riprese, è andato a portare un fiore sulla tomba del “Califfo“, ad Ardea, cittadina a sud di Roma.

Leo, cosa sapeva di Califano prima di essere chiamato a fare questo film?

"Lo conoscevo come lo può conoscere un ragazzo della mia generazione. Sapevo delle sue vicissitudini e avevo ascoltato le sue canzoni più famose".

Come si è preparato per interpretarlo?

"Ho iniziato leggendo vari libri e poi ascoltando le testimonianze di grandi amici di Franco. E poi c’è stata una preparazione anche fisica. Mi sono allenato per arrivare a perdere sei chili in tre settimane, seguendo una dieta e andando in palestra sei giorni su sette. C’è stato, insomma, un grande lavoro ma non è stato faticoso perché quando si fanno le cose che si amano, la fatica non si sente".

Con quali amici di Califano si è incontrato?

"Mi hanno aiutato molto Antonello Mazzeo e Alberto Laurenti, che mi hanno aperto le porte del loro cuore e mi hanno dato così la possibilità di conoscere Franco da vicino. Attraverso i racconti di questi amici che gli erano stati accanto nei momenti belli come in quelli difficili, ho avuto la possibilità di scoprire non solo un grande autore ma soprattutto un grande essere umano con il quale mi sono subito sentito in sintonia. Spero che il film faccia conoscere di questo cantante e uomo quello che non era mai stato raccontato, ovvero il suo lato umano".

Ha incontrato anche Mita Med ici, grande amore di Califano?

"Sì, anche lei è stata molto generosa e anche i suoi racconti mi hanno aiutato a conoscere ancora più a fondo Franco, che aveva sempre avuto nelle figure femminili e nell’amicizia due grandi punti di riferimento e fonti di ispirazione".

Sarà a Sanremo per presentare questo film. Canterà anche una canzone di Califano?

"Non posso anticiparlo. Posso dire che sono felice di andare al Festival in un’altra veste, altrettanto bella. È sempre bello tornare a casa".

Con questo film debutta come attore. È l’inizio di una nuova carriera?

"Sicuramente è l’inizio di una nuova strada che poi proseguirà parallelamente alla musica".

Una grande avventura artistica familiare che ora prosegue con lei.

"Per me è un giorno bello ed emozionante. Fondamentale nel mio percorso, perché ricollegarsi alle proprie radici e continuare una tradizione che va avanti da generazioni, è una grande responsabilità e soprattutto una immensa gioia. Non ci poteva essere modo migliore per iniziare questo cammino".

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