
La serata dedicata al futurismo alla Gnam di Roma, con la lettura teatrale di manifesti futuristi da parte di Massimiliano Finazzer Flory, celebra l'audacia e la genialità di Marinetti.
Nell’ambito della mostra Il Tempo del Futurismo, inaugurata i alla Gnam di Roma, ieri nella Sala delle colonne della Galleria d’arte moderna è andata in scena una serata tutta dedicata al poeta dello Zang Tumb Tumb. Protagonista dell’evento è stato l’attore e regista Massimiliano Finazzer Flory, che ha portato in scena una lettura teatrale tratta dai manifesti futuristi. Una performance che richiama proprio le “serate futuriste“ in cui Marinetti & soci declamavano i manifesti della loro poetica.
Finazzer Flory è un grande appassionato e uno specialista del futurismo. "Noi crediamo al futuro, perché non abbiamo paura delle rivoluzioni", dice Flory echeggiando Marinetti. Nella sua lettura, le parole di Filippo Tommaso Marinetti – e anche quelle dello scrittore Giovanni Papini – diventano una performance sull’identità italiana. Già una decina di anni fa, quando il futurismo sembrava in qualche modo destinato all’oblìo, e pochissimo se ne parlava nel dibattito culturale, Finazzer Flory aveva creato lo spettacolo teatrale Gran serata Futurista, portata in tour negli Stati Uniti, da cui aveva tratto il film Marinetti a New York, da lui diretto e interpretato. Si tratta, dunque, di una lunga e appassionata relazione mentale e artistica che lo lega al padre della più dirompente e dissacrante avanguardia artistica italiana.
"Amo il futurismo per l’audacia, lo spirito controcorrente, la genialità artistica e letteraria", dice Flory. E conclude: "Marinetti è un grande uomo che non si piegò al suo tempo".