Giovedì 5 Dicembre 2024
MANUELA SANTACATTERINA
Cinema e Serie Tv

Libera, Lunetta Savino divisa tra legge e giustizia personale. Anche Martari nel cast

Quattro prime serate dal 19 novembre su Rai Uno. L’attrice nei panni di una magistrata a caccia dell’assassino della figlia: “La mia prima volta in giallo”

Lunetta Savino in 'Libera'

Lunetta Savino in 'Libera'

Roma, 14 novembre 2024 – Cosa succede quando la legge, il valore più alto nella vita di una magistrata, si scontra con il desiderio di farsi giustizia da soli? È da questo dilemma che parte 'Libera', serie in onda in prima serata su Rai Uno dal 19 novembre. Una produzione 11 Marzo Film in collaborazione con Rai Fiction che vede Lunetta Savino vestire i panni di una giudice considerata integerrima nel suo lavoro e che convive con un grande dolore: l’assassino di sua figlia. Un crimine per il quale non è riuscita a trovare il colpevole. Almeno fino a quando non si imbatte in un criminale da strapazzo Pietro (Matteo Martari) con il quale si unirà in un'indagine segreta nella speranza di fare giustizia. È così che per Libera inizia una doppia vita portata avanti per non insospettire colleghi, parenti e nipote. “È un personaggio molto sfaccettato. Mi è sembrato di poter utilizzare una gamma espressiva e di attrice che avevo utilizzato per altri ruoli, però in una storia che mi ha dato la possibilità di esplorare altro come, ad esempio, le scene di azione”, racconta Savino. “Il personaggio di questa giudice che ama il suo lavoro e che sicuramente ha faticato molto per arrivare dove è arrivata, mi fa pensare a una sorta di Ulisse in gonnella dei giorni nostri. Affronta contemporaneamente delle sfide molto difficili. È una donna in affanno, con delle giornate pienissime. Da una parte il suo lavoro, dall'altra la nipote e i sensi di colpa fortissimi nei confronti della figlia che non c'è più. E ho amato i suoi ritorni a casa dove non c'è un marito che l'aspetta, ma una sorella e una nipote. Insolito come racconto, ma molto affettuoso e caldo”. Dietro la macchina da presa Gianluca Mazzella. “L'ho trovata subito una storia molto affascinante, piena di stimoli”, afferma il regista. “Mischia i generi, passando dalla commedia al dramma, con grande armonia inserendo anche il giallo essendoci un mistero da scoprire che si rivelerà solo alla fine. Inoltre è una storia originale, non si riferiva a un libro o a un'opera preesistente”. A fare da sfondo alle storie dei personaggi e all'indagine è stata scelta un'inedita Trieste. “La conoscevo poco, da turista, però mi aveva affascinato moltissimo”, continua Mazzella. “L'idea di ambientare la serie lì è stata vincente perché è una città che ha tanti aspetti in uno. È elegante, pulita, ordinata ma allo stesso tempo ha dei misteri, delle zone d'ombra. Una storia come la nostra si poteva ambientare benissimo lì. Abbiamo avuto la fortuna di sviscerarla in maniera molto approfondita, abbiamo girato nei luoghi eleganti del centro storico e in quelli istituzionali, ma siamo andati anche nei bassifondi, nei quartieri più periferici e meno conosciuti. E poi c'è il mare. Era l'ambiente ideale, un protagonista in più di questa storia”. Dopo 'Studio Battaglia', altra serie targata Rai, Lunetta Savino rimane nel mondo “legal” con 'Libera'. “Marina Battaglia e Libera Orlando però sono due personaggi molto diversi”, precisa l'attrice. “Con Marina mi sono divertita moltissimo perché è una donna del nord, sarcastica, elegante, che si muove con molta spregiudicatezza nel suo campo. Libera è una giudice molto diversa caratterialmente. E poi c'è una novità assoluta per me come attrice: un miscuglio di generi raro da trovarsi anche in quelle straniere. C'è la tensione della suspense, del giallo, l'azione. Una cosa per me assolutamente nuova che ho praticato come attrice avendo al fianco un coprotagonista molto più abile di me, Mattero Martari. E quindi, in certi momenti, risulto veramente molto divertente. Mi fanno seguire un delinquente che mi porta sulla cattiva strada”. E proprio Martari sul suo personaggio aggiunge: “Pietro porta con sé un dramma, però il suo approccio totalmente scoordinato alla vita e la sua incapacità di aderire in maniera totale a quelle che sono le regole della società lo rendono entusiasmante. È curioso vedere la relazione tra i due dove lui si spinge ben oltre il limite della giustizia e la giudice talvolta abbozza, talvolta si presta, talvolta punisce e talvolta si chiude tutte e due gli occhi perché uno non basterebbe”. Chiude il cast principale Gioele Dix nei panni del magistrato Ettore Rizzo definito “magnetico, affascinante e molto amato dalle donne”. “E malgrado questa descrizione poi hanno scelto me”, scherza l'attore. “Sono molto onorato perché il personaggio è complicato, sul filo, ha una zona oscura. Però è un magistrato di esperienza che ha affrontato questo mestiere con impegno. È uno che, come Libera, cerca equità, giustizia. E questo che potrebbe sembrare uno slogan un po' vuoto, astratto, retorico, in realtà è il motivo per il quale sono stato felice di esserci. È una serie scritta con grande equilibrio, la parte umana è ben miscelata con quella istituzionale. Abbiamo costruito dei personaggi credibili. Credo che la maggior parte dei magistrati siano consapevoli del dovere e del peso che ha il loro ruolo. Abbiamo raccontato, senza volerne fare dei santini, dei magistrati con una buona integrità morale. E inoltre c'è una parte sentimentale interessante fra due persone non più giovanissime”.