Lunedì 29 Aprile 2024

883 / Repetto musical: "È stata un’epopea da provinciali"

Il 28 aprile debutta a Bergamo il quasi-musical di Mauro Repetto su 883 e Max Pezzali. La storia del sodalizio nato tra i banchi del liceo scientifico di Pavia. Repliche in diverse città.

883 /  Repetto musical: "È stata un’epopea da provinciali"

883 / Repetto musical: "È stata un’epopea da provinciali"

Debutta il 28 aprile a Bergamo, al Teatro Serassi di Villa D’Almè, Alla ricerca dell’Uomo Ragno, il quasi-musical di Mauro Repetto sulla storia degli 883 e del suo sodalizio con Max Pezzali, nato tra i banchi del liceo scientifico “Copernico” di Pavia. "L’ho concepito assieme a due fortissimi registi di videoclip e di teatro quali Stefano Salvati e Maurizio Colombi, che hanno dato forma alla mia gran voglia di divertirmi e raccontarmi" spiega Repetto, nato a Genova 55 anni fa, con repliche a pure a Melzo il 5 maggio, a Crema il 9, a Bollate il 18, a Firenze il 20, a Monza il 30.

Se l’è spiegato il clamoroso ritorno degli 883, divenuti dopo trent’anni un gruppo da stadio?

"Siamo stati degli extraterrestri, due banaloni di provincia, coi loro sogni e le loro ingenuità, in cui pian piano il pubblico s’è riconosciuto sempre di più. In bilico tra Pavia e Milano, smaniavamo di emulare Springsteen, Bon Jovi e più in generale a quei musicisti del New Jersey abituati a vedere le luci di Manhattan dall’altra riva dell’Hudson".

L’anno scorso si è raccontato con l’autobiografia Non ho ucciso l’Uomo Ragno.

"Un titolo scelto per ribadire che sono vivo, “Alive and kicking“ come cantavano i Simple Minds. Una metafora, attinta ovviamente dalla canzone, per ribadire che la società non è riuscita ad uccidere il supereroe che mi porto dentro. Da qui il passaggio al palcoscenico".

Come l’avete concepito?

"Ci siamo immaginati un mio dialogo di oggi col Mauro e il Max di trent’anni fa accompagnata da canzoni, balletti e performance musicali, visto che oggi suono per davvero la chitarra e non faccio finta come ai tempi di Come mai. Con Colombi abbiamo pensato di far partire la narrazione da un episodio specifico della mia vita, la fuga trent’anni fa a Miami alla ricerca di Brandi (la modella Brandi Quiñones - ndr) con cui volevo fidanzarmi considerandola la donna più bella del mondo".

Andò male.

"Non la conobbi, ma uscii con delle sue amiche. Grazie all’intelligenza artificiale, lo spettacolo materializza la figlia che io e Brandi non abbiamo avuto per spingerla, dopo trent’anni, a bussare alla mia porta, a chiedermi ragione di tante cose del mio passato compreso il perché di quei balletti sbilenchi che oggi farebbero la gioia di TikTok".

Nello spettacolo ci saranno anche canzoni attinte dal suo ZuccheroFilatoNero?

"Oltre alle hit mie e di Max ci saranno un paio di inediti realizzati assieme a Marco Guarnerio, con noi al tempo degli 883, ma anche omaggi a Renato Zero (il primo vinile della mia vita è stato Zerolandia) e a un’altra icona della mia vita, Bon Jovi".

Sua moglie e suoi figli che dicono di questa scommessa?

"Parlando poco di me in famiglia, conoscono il mio passato solo attraverso i racconti di mia madre. Gli ho detto che vengo in Italia a fare degli spettacoli, ma per loro rimango un compassato dirigente della Walt Disney Company di Parigi".

Andrea Spinelli

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