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Alto Adige, “la vite è donna": il racconto delle protagoniste

Sommelier, accademiche, esperte di wine business, docenti: ora dirigono alcune delle cantine più rinomate. Ecco le loro storie

di LAURA DE BENEDETTI -
16 marzo 2024

"La vite è donna”. Di nome e di fatto. Specialmente in Alto Adige. Si tratta di figure femminili dalla grande personalità che, nate e cresciute in mezzo ai vigneti, hanno effettuato studi specialistici e avuto esperienze di lavoro nel settore dell'enologia in giro per il mondo per poi tornare e prendere le redini dell’attività. Sono le rappresentanti della nuova generazione che, non senza difficoltà, sono riuscite a ‘farsi strada’, sì proprio lungo la Strada del vino dell’Alto Adige, in un settore, quello della produzione e vendita vitivinicola, dove l’appannaggio maschile, come in altri campi, è ancora predominante.

Intere generazioni femminili hanno sempre lavorato nelle vigne, in realtà, ma divenire sommelier e tenere dei corsi, guadagnarsi all’estero il titolo di Accademiche del vino, guidare il Consorzio delle cantine altoatesine, dirigere grandi tenute nei terreni della valle dell’Adige affacciati sulle Dolomiti, è frutto della competenza e determinazione in particolare di 6 persone, Karoline Walch, Letizia Pasini, Ulrike Plater, Magdalena Pratzner, Alexandra Erlacher, Eva Kaneppele, che, proprio nel mese dedicato alla Giornata internazionale voluta dall’Onu nel 1975 per porre fine alle discriminazioni contro le donne, si sono unite per evidenziare questo passaggio generazionale e di genere.

Nella foto da sinistra Karoline Walch, Letizia Pasini, Cristina Mercuri, Ulrike Plater
Nella foto da sinistra Karoline Walch, Letizia Pasini, Cristina Mercuri, Ulrike Plater

E per presentare i vini bianchi delle loro cantine che, come loro, sono trasparenti, dal gusto deciso, senza perdere in dolcezza e in ricchissime sfumature. Il fil rouge dei loro vini bianchi è la “luminosità” a cui però le 6 produttrici aggiungono qualità qual determinazione, assertività, empatia e una fragranza di orgoglio tutto al femminile.

“La discriminazione? Tutta italiana”

“Mia madre faceva tutto, vigna, cantina e commerciale. Vedendo lei mi appariva scontato, non mi rendevo conto che il mondo fuori fosse diverso. E che lei, negli anni '80, ha dovuto dimostrare di essere la migliore per emergere – racconta Karoline Walch che guida con la sorella Julia la storica cantina Elena Walch, intitolata proprio alla mamma che ha segnato la storia dei vini dell'Alto Adige -. Poi mi sono laureata in Austria e ho seguito un master in ‘Wine Business” presso l'Università di Adelaide, in Australia, dove ho anche avuto esperienze di lavoro e mi sono resa conto che laggiù di genere non si parla neanche, ad essere valutati sono solo competenze e passione”. Karoline Walch, si è guadagnata in Austria anche il titolo di Weinakademiker, accademica del vino. 

La certificazione Viva

La sua azienda, racconta con orgoglio, ha da pochi giorni ottenuto la certificazione Viva, standard pubblico per la sostenibilità della vitivinicoltura in Italia promosso dal Ministero dell’Ambiente con il contributo di Opera Research Center. Karoline Walch, fiera di guidare un'azienda al femminile, ha presentato il vino Alto Adige Doc Gewürztraminer Vigna Kastelaz 2021 Elena Walch e la sua tenuta: “Kastelaz è un vigneto storico sull’unica collina rivolta completamente a sud che si trova in pieno sole durante il giorno: la pendenza è del 63% e la coltivazione avviene dunque attraverso terrazzamenti. Il freddo delle ore notturne contribuisce a mantenere fresca l'uva che cresce su terreni molto calcarei, producendo un vino molto salino”.

Docente al Wine & Spirit Education Trust

I vini dell'Alto Adige presentati nel corso di una degustazione tutta al femminile dalle stesse imprenditrici
I vini dell'Alto Adige presentati nel corso di una degustazione tutta al femminile dalle stesse imprenditrici

"L’ Alto Adige è una regione agricola tradizionale per cui percentualmente non ci sono ancora molte donne in posizione di leadership, ma nella nostra cantina abbiamo 77 socie (su 300 circa totali, ndr) e molte di esse sono leader nel proprio campo” – afferma Letizia Pasini della cantina Colterenzio, di cui è export manager dal 2010. Pasini, che ha presentato il vino Alto Adige Doc Chardonnay Lafoa 2020, dopo i diplomi presso l'Associazione Italiana Sommelier – Ais e il Wine & Spirit Education Trust – Wset, ha da poco iniziato ad insegnare proprio per l'organismo internazionale di formazione nel settore di vini e distillati.  Pasini è molto orgogliosa dello Chardonnay Lafoa, vino ‘gastronomico’ che arriva dalle colline moreniche ad un'altezza di circa 1500 metri del Comune di Appiano: “Si tratta di un marchio importante – sottolinea –, di un vino prodotto a livello alto dal 1983 quando non c'era ancora il marchio doc in Alto Adige”. 

La storia di Leopoldine e di Ulrike

"L’importante è fare squadra –  afferma Ulrike Plater, arrivata come responsabile vendite e ora direttrice, grazie a personalità e competenza, di Castel Sallegg - Winery - Suites - Vineria –. Di 13 dipendenti in organico, 7 sono donne”. Plater ha presentato il vino Alto Adige Pinot Bianco Doc Leopoldine 2021, invecchiato in legno 12 mesi, che prende il nome dalla bisnonna del Conte proprietario della Tenuta, alla sesta generazione. Il suo avo si innamorò di Leopoldine, celebre cantante d'opera a Gratz, in Austria, e la sposò in segreto a Bolzano per poi trasferirsi in esilio in Svizzera: era il 1851. Solo alla nascita della loro figlia, l'imperatore diede loro il permesso di tornare in Alto Adige riprendendo il possesso delle terre di famiglia. Un avvincente storia d'amore che si sposa col sapore di questo Pinot bianco doc.

Women in Wine

In Alto Adige sono numerose le imprenditrici che si distinguono nel comparto vinicolo
In Alto Adige sono numerose le imprenditrici che si distinguono nel comparto vinicolo

Cristina Mercuri, Wine Educator, fondatrice di Mercuri Wine Club, presentatrice di masterclass, giudice internazionale con diploma Wset e i titoli di Certified Sherry Educator, Cava Educator, Port Educator,  Italian VDP Ambassador, ha presentato tutti i vini bianchi in rassegna e le ‘women in wine’, le 6 produttrici radicate nel territorio dell’Alto Adige, che conta 5mila viticoltori su una superficie complessiva di 5600 ettari. Oltre a Kristina Walch, Ulrike Plater e Letizia Pasini ha anche illustrato le figure di altre produttrici altoatesine, Magdalena Pratzner, Alexandra Erlacher, Eva Kaneppele, le proprietà organolettiche dei loro vini, e le caratteristiche dei terreni di coltivazione. Tutto quel terroir, quella tipicità ambientale che distingue i vini dell’Alto Adige.  Ha sottolineato, tra le altre cose, la capacità di Magdalena Pratzner e della cantina Falkenstein di creare vini nuovi di grande densità, di Alexandra Erlacher di portare avanti la cantina sociale più antica della zona, risalente al 1844, di Eva Kanepelle di tenere alto il nome del vino Ritterhoff, realtà di nicchia ma molto famosa.

Ecco le schede dei vini, delle cantine e di queste ‘women in wine’ e, nel caso specifico, ‘women in white’, dato che il focus riguarda la produzioni di vini bianchi.

Letizia Pasini, Cantina Colterenzio

Lafóa Chardonnay
Lafóa Chardonnay

Cantina Colterenzio: fondata nel 1960 da 26 viticoltori, oggi conta circa 300 soci e 300 ettari di vigneto. La cantina si trova a Cornaiano (Appiano) ad un’altezza media di 450 metri. La produzione totale è di 1,8 milioni di bottiglie con 38 vini di 14 varietà: il 65% vini bianchi, il 35% vini rossi. I mercati principali sono l’Italia - per un buon 40% lo stesso Alto Adige - poi principalmente Germania, Russia, Usa.

Vino in degustazione: Alto Adige DOC Chardonnay Lafoa 2020; colterenzio.it.

Ulrike Platter Bramante, Tenuta Castel Sallegg

Ulrike Plater
Ulrike Plater

Ulrike Platter Bramante, direttrice della Tenuta Castel Sallegg, sommelier appassionata, per dieci anni è stata direttrice dell'Associazione "Strada del Vino dell'Alto Adige". In seguito ha lavorato in diverse aziende nei settori Pr & Marketing e vendite. Dal 2021 è Sales manager della Tenuta Castel Sallegg a Caldaro e dal 2023 direttrice di Castel Sallegg - Winery - Suites - Vineria. 

Tenuta Castel Sallegg: fondata nel 1851, il proprietario è il Conte Georg di Kuenburg, alla sesta generazione. La superficie totale è di 30 ettari di vigneti e i terreni coltivati a vite di proprietà della famiglia sono distribuiti su tre tenute vitivinicole storiche di Caldaro: Preyhof a 550 metri di altezza; Leisenhof a 500 metri, Seehof a 230-280 metri. L’azienda imbottiglia circa 250.000 bottiglie all’anno, per il 57% sono vini rossi, 40% bianchi, 3%  rosé. Il mercato italiano vale l’80%, l’export tocca tutti i Paesi del mondo.

Vino in degustazione: Alto Adige Pinot Bianco DOC Leopoldine 2021 Castel Sallegg; castelsallegg.it

Karoline Walch, cantina Elena Walch

Karoline Walch
Karoline Walch

Karoline Walch, titolare della cantina Elena Walch, dal 2015, ha assunto le redini della gestione aziendale insieme alla sorella Julia. Dopo aver completato il percorso di studi in Business Administration presso l'Università di Graz (Austria), ha frequentato il Master in "Wine Business" presso l'Università di Adelaide, in Australia, svolgendo un’esperienza lavorativa da Bird in Hand nelle Adelaide Hills. Pur lavorando già nell’azienda di famiglia, nel 2018 ottiene il Diploma Wset, conseguito nella sede di Rust, in Austria, dove le è stato riconosciuto anche il titolo di Weinakademiker, accademica del vino.

Cantina Elena Walch La storica cantina, le cui origini risalgono al 1869, oggi alla quinta generazione, racchiude in sé l’equilibrio perfetto fra tradizione, modernità e innovazione. L'azienda familiare Elena Walch (elenawalch.com) ha sede a Tramin (Bolzano) e si estende su una superficie complessiva di 90 ettari di vigneti in zone e terreni estremamente vocati, situati tra i 250 e i 1000 metri sul livello del mare, e tra i più rappresentativi del comprensorio vitivinicolo dell’Alto Adige. 

Vino in degustazione: Alto Adige DOC Gewürztraminer Vigna Kastelaz 2021 Elena Walch

Eva Kaneppele, tenuta Ritterhof

Eva Kaneppele
Eva Kaneppele

Eva Kaneppele, quarta generazione della famiglia Roner, è titolare ed amministratrice delegata dei vini del Ritterhof, di cui è stata influenzata sin da piccola.  Tenuta Ritterhof La tenuta Ritterhof si trova immersa nei vigneti intorno a Caldaro e al suo lago, sulla strada del vino n.1. La cantina è stata fondata nel 1968 e dal 1999 è di proprietà della famiglia Roner. E’ la distilleria più premiata d‘Italia: elabora l’uva di circa 40 ettari, di cui 12 ettari di proprietà dell’azienda, ed il resto di proprietà dei partner. Insieme producono circa 380.000 bottiglie all’anno; i mercati principali sono l’Alto Adige, l’Italia e l’Europa.

Vino in degustazione : Alto Adige DOC Gewürztraminer Auratus 2022; ritterhof.it

Magdalena Pratzner, Azienda Agricola Falkenstein

Magdalena Pratzer
Magdalena Pratzer

Dopo gli studi in viticoltura ed enologia all'Università of Natural Resources and Life Sciences di Vienna, Magdalena Pratzner, titolare e responsabile per la vinificazione e il commercio dell’azienda agricola Falkenstein, ha approfondito le sue conoscenze durante soggiorni di lavoro presso aziende vinicole in Italia, Francia, Australia, Austria e Stati Uniti. 

Azienda agricola Falkenstein L’azienda vinicola è nata nel 1995, ma già dal dodicesimo secolo esisteva come azienda agricola. I vigneti crescono su terreni sabbiosi e secchi (morene glaciali), ricchi di minerali (gneiss, ardesia, granito, mica e quarzo). L’altitudine dei vitigni varia da 600-900 m sul livello del mare. Gli ettari sono 14 per una produzione di 90.000 bottiglie. I mercati principali sono Italia e Giappone. Vino in degustazione: Alto Adige Val Venosta DOC Riesling 2022; falkenstein.bz

Alexandra Erlacher, Cantina Andriano

Alexandra Erlacher
Alexandra Erlacher

Alexandra Erlacher entra nel mondo del vino nel 2016. Dopo un’esperienza in un’azienda sull’Etna, in Sicilia, dove ha lavorato in vigna e in cantina, ha iniziato a lavorare in Alto Adige come brand ambassador. Da marzo del 2021 è direttrice vendite presso la Cantina Andriano ed è responsabile vendite e marketing.

Cantina Andriano: fondata nel 1893, Cantina Andriano è la cantina sociale più antica dell'Alto Adige e dal 2008 si è fusa alla rinomata Cantina Terlano, ubicata sull'altro lato della valle dell'Adige. Oggi, le due cantine fanno tesoro ciascuna dei pregi dell'altra, conservando le specificità dei loro terroir tanto differenti quanto complementari. I vini vengono suddivisi, a seconda della provenienza, della varietà di uva e dei metodi di lavorazione, in due linee: la linea "I Classici" e la linea "Le Selezioni" con protagonisti sia Chardonnay che Merlot, Pinot Nero e Lagrein. Sono circa 80 ettari di vigneti per una produzione annua di 500.000 bottiglie.

Vino in degustazione: Alto Adige DOC Sauvignon Blanc Andrius 2022 Cantina Andriano; kellerei-andrian.com.