Cantina San Michele Appiano, tutto l'Alto Adige nel bicchiere

di MICHELE MEZZANZANICA -
15 febbraio 2023
Hans Terzer

Hans Terzer

Nel ricco e rinomato panorama vinicolo altoatesino, San Michele Appiano occupa un posto di rilievo. E non potrebbe essere altrimenti per una cantina che, sotto la guida di un guru dell’enologia come Hans Terzer, è stata tra le pioniere della svolta qualitativa promossa dalle grandi cantine sociali della zona.

I numeri

Nata nel 1907, oggi la cantina San Michele Appiano conta 320 soci viticoltori per una superficie vitata complessiva pari a 385 ettari. Due milioni e mezzo le bottiglie prodotte ogni anno, per il 75% bianchi e per il 25% rossi (oltre a una piccola quota di rosé). Tre le linee della piramide qualitativa, cui si affiancano bottiglie particolari da annate storiche e da collezione, senza tralasciare il mitico Appius, la prestigiosa cuvée millesimata di bacche bianche che dal 2010 rappresenta la firma di Hans Terzer sull’annata.

I vini

La linea Classic è un entry level di pregevole fattura che offre un’ampia panoramica varietale, composta sia da grandi internazionali sia vitigni autoctoni. Il consiglio, per l’ottimo rapporto qualità-prezzo, è tuttavia quello di salire alla FallWind (la vecchia linea Selezione ribattezzata così da un paio d’anni), per il deciso salto di livello a fronte di un aumento di costo contenuto. Anche qui il ventaglio è ampio. La cantina spinge molto sul Pinot Bianco Schulthauser (12,80 euro) e sul Pinot Grigio (12,80 euro), ma vale la pena assaggiare anche il Riesling (13,80 euro), nobile vitigno che San Michele Appiano ha un po’ trascurato rispetto ad altri grandi bianchi ma che qui trova una giusta collocazione. Sul fronte dei rossi, interessante la Schiava/Vernatsch (9,90 euro), il rosso ‘andante’ d’Alto Adige negli ultimi anni oggetto di un’importante e riuscita rivalutazione qualitativa.

Il top di gamma

La linea top è la Sanct Valentin, frutto di una rigorosa selezione dei vigneti e delle uve, poi impreziosite da passaggi in legno. Particolarmente apprezzati il Sauvignon (25,60 euro), il vitigno prediletto di Terzer, e lo Chardonnay (25,60 euro), così come l’autoctono Gewürztraminer (25,60 euro) che nella versione Sanct Valentin scatena tutta la sua particolarità aromatica, avvicinandosi per intensità e complessità ai parenti alsaziani. Tra i rossi spicca il Pinot Nero Riserva (34,60 euro), dal notevole potenziale di invecchiamento, la cui forza principale sta nel difficile e qui azzeccatissimo equilibrio tra la grande struttura e la finezza dei tannini.