Oltrepò pavese, dettagli di storia: l’abbinamento perfetto tra natura e cultura

Terra di vini e di sapori, con paesaggi da cartolina e tradizioni secolari. Molteplici i motivi per andare a visitare città e dintorni, 'disegnati' dal Grande Fiume ma anche dal Ticino

di RICCARDO JANNELLO -
11 dicembre 2023
Il Ticino a Pavia

Il Ticino a Pavia

Tra Voghera e Pavia ci sono trenta chilometri e il Po. E tanta storia e gente che ha lavorato e lavora senza mai tirarsi indietro. Il Grande Fiume divide non solo geograficamente la Provincia: a nord la città, il capoluogo con una storia importante soprattutto legata al periodo romano e longobardo.

Pavia

Il Ponte Vecchio di Pavia

Adagiata sul Ticino, Pavia ha bellezze recondite e armoniche e una cultura riconosciuta da sempre: la data di nascita della sua Università è fissata al 25 maggio 825 con il ’capitolare’ di re Lotario I e da allora gli studi di ogni disciplina proseguono alacremente; i palazzi nobiliari nelle strette stradine di origine medievale danno una allure senza tempo. Sarebbe bello potere attraversare ancora il Ticino passeggiando sul Ponte Vecchio edificato fra il 1351 e il 1354: i danni della seconda guerra mondiale l’hanno fatto abbattere e il Ponte Coperto che ne ha preso il posto è ugualmente interessante, ma non con la stessa storia e la ricostruzione non è stata così fedele. E poi le chiese: ce n’erano più di 140, molti gioielli romanici. Una fra tutte la Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro datata VIII secolo e dove la mole marmorea dell’Arca di Sant’Agostino sull’altare maggiore ospita le reliquie del santo adorate dai pavesi.

Certosa di Pavia

Pavia, dunque, centro di grande ingegno e di rinomata bellezza che a cinque chilometri, ma in un diverso Comune che prende il nome dall’opera, ospita la Certosa, il Monastero (e Santuario) di Santa Maria delle Grazie voluto alla fine del XIV secolo dal primo duca di Milano, Gian Galeazzo Visconti, in adempimento di un voto della moglie Caterina e che è il sepolcreto della dinastia meneghina. Era all’origine il margine nord del Parco Visconteo mentre nella parte a sud c’era il Castello tutt’ora emblema di Pavia. All’interno della Certosa, opere di Perugino, Bernardino Luini, Bergognone e molti altri artisti di fama.

Voghera

Ma se a nord del Po il capoluogo è Pavia, a sud c’è una terra altrettanto interessante, industriosa e generosa che è l’Otrepò e Voghera ne è appunto il capoluogo. Una vera e propria regione geografica con sue caratteristiche e 76 comuni con 150mila abitanti: pianura e media montagna verso l’Appennino Ligure permettono fra le coltivazioni quella della vite: i vini dell’Oltrepò sono particolarmente genuini e hanno moltissimi appassionati che sanno godere ad esempio dello spirito spumeggiante della Bonarda per viaggiare nel tempo e nello spazio. E poi c’è la fisarmonica di cui Stradella è la patria, anche se ora il progresso e il disamore per uno degli strumenti popolari più importanti del passato ha fatto decadere le aziende che le costruivano. Ma nell’immaginario collettivo l’Oltrepò è proprio quella strada ’grigia’ cantata da Paolo Conte che va da Stradella a Broni a Casteggio e infine a Voghera percorrendo la quale il suono della fisarmonica non ti abbandona mai. Provare per credere.

Percorsi e passeggiate

’Big Bench’ a Montalto Pavese

Il Portale Oltrepò Pavese, in collaborazione con l’esperto di sentieristica e scrittore di guide escursionistiche in Mtb e trekking Giovanni Portinari, ha realizzato sei percorsi ad anello per portare gli amanti delle passeggiate a piedi e in bicicletta in alcuni dei punti più panoramici della prima fascia collinare che hanno come comun denominatore le ’Big Bench’ (le panchine giganti). Ogni percorso ad anello prevede l’itinerario a piedi e l’itinerario in biciletta, i percorsi sono supportati da tracce GPX una dedicata al trekking e l’altra al percorso Mtb che potranno essere utili sul percorso e consultabili anche off line.

Vino dell'Oltrepò Pavese

Proprio per lo sviluppo degli itinerari sarà possibile scoprire la prima ricchezza agricola del territorio, la vitivinicoltura ed ammirare lunghi filari di viti che decorano le colline dell’Oltrepò Pavese e scoprirne i più famosi vitigni. Info scrivendo a [email protected] (tel. 333.1130278)

Il Salame di Varzi

Salame di Varzi

L’itinerario dei golosi non può che fare tappa a Varzi, la patria del salame Dop, anche se non è solo questa la ragione per farci un salto. Perché è come tuffarsi nel Medioevo. Il quieto borgo collinare della Valle Staffora, incastonata tra Emilia, Piemonte e Liguria, è infatti custode di ben otto secoli di storia tra fortificazioni, muri in pietra, architettura medievale ed elementi rinascimentali e barocchi. E qui passa anche l’antica Via del Sale che è percorribile praticando trekking in varie tappe fino a Genova. Pittoresco il centro storico cui, in epoca medievale, si accedeva da due porte vegliate da torri: la Torre di Porta Soprana e la Torre di Porta Sottana, costruite a scopo difensivo nel 1275. Le strette vie e i vicoli lastricati sono fiancheggiati da case in pietra e dai caratteristici portici, che assomigliano a gallerie: davvero suggestiva è Via del Mercato dalla doppia fila di portici risalenti al XIV-XVI secolo. Da scoprire anche Via Roma, Via della Maiolica, Vico Dietro le Mura, ’tunnel’ al di sopra del muro di difesa di epoca medievale.