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Il lago di Bled e la campana dei desideri

di MONICA GUZZI -
2 novembre 2022
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Un antico castello affacciato su un laghetto incantato ai piedi delle Alpi Giulie, un'isola consacrata alla Madonna e una nobildonna triste. Secondo la leggenda, dopo avere perso il marito, Poliksena fece costruire in suo ricordo una campana per la chiesa dell'isola, tappa del percorso dei pellegrini verso Roma. Durante il trasporto una tempesta affondò la nave e la campana si inabissò. Poliksena col cuore spezzato trovò riparo in un convento. Quando morì, il Papa stesso fece fondere una nuova campana alla memoria di questa coppia infelice e della loro devozione. È la campana dei desideri che oggi chiunque arrivi alla chiesetta sull'isola a forma di lacrima che si specchia sul lago di Bled può far suonare. Esprimendo un desiderio. Siamo in Slovenia, nell’Alta Carniola, in un paesaggio incantato che fa da corona con le sue cime alpine a un lago luccicante, un isolotto dalla tradizione antica  e un castello austero. A 500 metri sul livello del mare, tra bellezze naturali e una storia ricca di leggende e suggestioni, Bled è una delle località turistiche più famose in Europa.

La natura

Anzitutto il lago luccicante solcato da un paio di battelli elettrici e soprattutto dalle caratteristiche barche a remi (pletna è il nome dell’imbarcazione) dal fondo piatto e dal tetto colorato. Con 15 euro è possibile attraversare il lago e farsi condurre dal rematore all’isola, andata e ritorno. Qui, dopo i pellegrini, il turismo moderno è arrivato nella seconda metà del Novecento con il medico svizzero Arnold Rikli, che elesse Bled  capitale del turismo della salute, basato su elioterapia, movimento e una dieta semplice con pochi grassi. Bled si trova ai margini del Parco Nazionale del Triglav (il tricorno, simbolo nazionale che compare su monete e bandiere) ed è un punto di partenza per visitarne le bellezze. Tante le possibilità: un’escursione sulle passerelle sopra le acque selvagge della gola di Vintgar, oppure un percorso sotterraneo nella Grotta di Babji zob, o ancora una pedalata fino alla vicina Bohinj e alla cascata Savica, raggiungibile dopo una salita di 500 gradini.

Il castello

Quello di Bled è il castello più antico della Slovenia e da oltre un millennio veglia sul lago da una ripida roccia. Nel 1004 fu regalato da Enrico II ai vescovi di Bressanone, che lo abitarono con diverse casate nobili fino all’arrivo di una donna, Poliksena Kraig, nel XVI secolo, la cui storia diede vita alla leggenda della campana del lago. Vi si arriva a piedi o in carrozza. Dentro si può visitare l’antica tipografia con i primi libri stampati in lingua slovena, un museo che ne racconta la storia, persino un apiario. La torre invece custodiva una prigione. Oggi al castello si possono celebrare matrimoni.

L’isola

Per raggiungerla bisogna affidarsi ai barcaioli e poi superare una scala di 99 gradini. In cima c’è la chiesa consacrata alla Madonna, protettrice degli abitanti del lago, come viene raffigurata nei dipinti custoditi al suo interno. Dentro, vi aspetta la campana dei desideri. Ma un’altra campana viene inabissata e ripescata dal lago, a ricordo della famosa leggenda, una volta l’anno: accade nel pomeriggio del giorno di Natale, in un’atmosfera di fiaba.

Le ville

La più nota è Vila Bled. Nata nel 1888, nel 1922 venne acquistata dal re Alessandro di Jugoslavia per farne un regalo alla moglie Maria, che poi, alla morte del marito, la fece ricostruire da zero. Rinnovata e utilizzata oggi come albergo molto frequentato da stranieri, americani in testa, fu completata dopo la seconda guerra mondiale dal maresciallo Tito, che qui ne fece un buen retiro ma anche un luogo di rappresentanza dove portare i suoi ospiti internazionali. Il grande salone che ospita ancora oggi matrimoni ed eventi è caratterizzato da un enorme affresco che ricorda la vittoria nella seconda guerra mondiale, mentre al piano terra resistono un ritratto del maresciallo e, dietro una porta a specchi, il bar dove Tito si ritirava a fumare il sigaro e a bere cognac.

La sostenibilità

Battelli elettrici, turismo lento, passeggiate, e-bike e proposte green sono le scelte lungimiranti portate avanti da questo angolo di paradiso (scelte sostenute dal consorzio Alpine Pearls). Alla sostenibilità è ispirata anche l’ospitalità. Un esempio? L’hotel Ribno Alpine Resort, che sui suoi depliant mette al primo posto il marchio Zero Waste, ovvero rifiuti zero, grazie alla raccolta differenziata a cui partecipa anche il cliente. Alcune casette tra gli alberi permettono agli ospiti di fare glamping sotto un cielo stellato da brivido, dovuto allo scarso inquinamento luminoso.

A tavola

Formaggi e funghi la fanno da padroni, così come il tagliere delle feste, fatto di affettati, formaggio e uova di quaglia. Ma non alzatevi da tavola senza avere provato la tradizionale Kremna rezina, una pasta sfoglia con crema pasticcera sviluppata negli anni Cinquanta dallo chef serbo Istvan Lukacevic. Si può gustare questo dolce lussurioso di 7 centimetri per 7 in riva al lago al Kafè Park Kavarna, ristorante della catena Sava.