Trentino Alto Adige, viaggio nel cuore delle Dolomiti
Per il primo decennale del riconoscimento Unesco alle Dolomiti è stato inaugurato, era il 16 giugno 2019, a Santa Cristina in Val Gardena il ‘Balcone panoramico sulle Dolomiti Patrimonio Unesco Mastlè’, un osservatorio fenomenale per ammirare l’Enrosadira che al sorgere e al calare del sole colora di rosa le montagne. Non solo: dalle evidenti stratificazioni della roccia parrà proprio di vedere il movimento del mare da cui sono emerse queste cime milioni di anni fa. E se, pur nel rapimento dello spettacolo naturale, si vuole comunque avere una precisa cognizione del tempo basta volgere lo sguardo all’imponente orologio di pietra che svetta sopra Sesto. Quando il sole illuminerà Cima Nove, Cima Dieci, Cima Undici, Cima Dodici e Cima Una, si saprà esattamente che ore sono. Dal tempo terreno a quello immaginifico delle leggende, come quella che a San Vigilio fa immedesimare nel regno di Fanes, mentre sfilano Dolasilla, la figlia del malvagio re e tutta la sua corte. Ma questo non è l’unico balcone, anzi, per la precisione è il quarto. Il primo, situato sul Monte Specie/Strudelkopf, nel parco naturale di Fanes-Senes-Braies nel comune di Dobbiaco, è stato inaugurato nel 2015. Ed è il prototipo su cui si sono uniformati gli altri: quello nel Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino a Tognola, e gli altri nel Parco Naturale Adamello-Brenta a Ritort, sull’Alpe del Nevegal, a Monte Rite. Sul territorio altoatesino si trovano 4 dei 9 ‘sistemi’ dolomitici (gruppi montuosi separati tra loro da fiumi, vallate e altri rilievi), che costituiscono il Patrimonio Unesco. Il più vasto, non solo dell’Alto Adige ma dell’intero complesso, è quello delle Dolomiti settentrionali, a cavallo fra le province di Bolzano e Belluno. Oltre al Parco naturale delle Tre Cime, comprende quello di Fanes-Senes-Braies. Inconfondibili sono poi le sagome del gruppo Sciliar-Catinaccio Latemar, anch’esso patrimonio condiviso con un’altra provincia, Trento. Sorgono interamente su territorio altoatesino, invece, il parco naturale Puez-Odle e il Geoparc Bletterbach che si estende su una superficie complessiva di 818 ettari. Nel suo paesaggio unico si trovano fossili di piante e orme di sauri. Una geologia e una geomorfologia particolari che sono illustrate nell’areale e nel centro visitatori di Aldino-Redagno.