Variante Delta, Gran Bretagna prevede 100mila contagi al giorno. Restrizioni in Catalogna

Il premier Johnson tira dritto e dal 19 riapre tutto. "Bisogna purtroppo riconciliarsi con l'idea di altri morti di Covid". Russia, record di morti, aumento di casi in Usa

Gran Bretagna, aumentano i contagi con variante Delta (Ansa)

Gran Bretagna, aumentano i contagi con variante Delta (Ansa)

Roma, 6 luglio 2021 - La variante Delta del Coronavirus, che accelera sempre più, preoccupa ormai tutto il mondo: al numero dei casi si associa il dubbio sull'efficacia dei vaccini, dopo che uno studio israeliano ha sostenuto che il vaccino Pfizer sia "meno efficace" del 30% contro questa mutazione del virus. In Europa il 45% degli adulti è stato vaccinato del tutto, ma i contagi da Covid tornano a crescere (in Spagna il virus colpisce per lo più i giovanissimi), anche se i casi non sono mediamente gravi. E la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen cerca di tranquillizzare: "Avremo dosi sufficienti per vaccinare il 70% della popolazione europea a luglio". Quanto alla Russia, ha comunicato un nuovo record dei decessi per il virus, mentre in Catalogna si torna al lockdown dopo una crescita esponenziale di nuovi casi.

Capitolo a parte merita la Gran Bretagna: il premier Boris Johnson tira dritto e dal 19 luglio decreta lo stop alle restrizioni nonostante i contagi galoppino e rispolvera una nota di cinismo già usata nelle precedenti ondate: "Bisogna purtroppo riconciliarsi con l'idea di altri morti di Covid - ha detto - Se non lo facciamo adesso (riaprire, ndr) quando abbiamo fatto così tanto con la vaccinazione per spezzare il legame, quando mai potremo farlo?".

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Sommario:

 

Gb, la sfida dei 100mila casi al giorno

Il governo britannico è pronto a sfidare la prospettiva di arrivare a 100.000 contagi al giorno di Covid alimentati dalla nuova variante Delta dopo il 'liberi tutti' generalizzato del 19 luglio, convinto che la riapertura non sia comunque più differibile e che la diffusione di massa dei vaccini nel Regno possa rappresentare "un muro di protezione" per limitare il numero di ricoveri e di morti. Il ministro della Sanità Sajid Javid ribadisce la stima di Boris Johnson, secondo cui i casi potranno salire a 50.000 già entro il 19 e aggiungendo che potranno toccare poi per fine estate quota 100.000 al giorno.  Per il governo a contare sono il numero dei ricoveri e quello dei decessi. Ed entrambi i dati sono stati in costante miglioramento in questi ultimi mesi. Ieri sono morte in Gran Bretagna solo nove persone mentre il 64% delle persone ha completato la vaccinazione. Javid ha inoltre precisato che "ha senso" trattare in modo diverso chi ha ricevuto entrambe le dosi di vaccino rispetto a chi ancora non è immunizzato e nel prossimo futuro introdurrà nuove linee guida in questo senso.  Inoltre Londra dice basta anche all'isolamento precauzionale per i vaccinati: dal 16 agosto non sarà più tenuto a isolarsi cautelativamente in casa chiunque abbia ricevuto una doppia dose vaccinale e sia poi entrato in contatto con persone contagiate dal Covid. Così come non sarà tenuto a farlo chiunque abbia meno di 18 anni, sempre in caso di contatti con terze persone infettate. Resta invece l'obbligo dell'isolamento, per vaccinati e non, nel caso in cui si risulti positivi in prima persona al Covid o si abbiano i sintomi dell'infezione. 

Il virologo: "Non mi aspetto niente di buono"

La scelta di BoJo non convince gli esperti: "Non mi aspetto niente di buono", commenta il virologo Francesco Menichetti, primario di Malattie infettive all'ospedale di Pisa.  "Quella di Johnson - osserva l'esperto - mi pare che sia una scelta politica non del tutto sostenuta o sostenibile dal punto di vista tecnico-scientifico. Una scelta un po' contraddittoria e potenzialmente azzardata. Mi auguro e spero, con l'ottimismo della volontà, che gli vada tutto bene. Però il ragionamento mi porta a ritenere che si potrebbero procurare qualche guaio ulteriore".

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Russia: nuovo record di morti

Nuovo record di decessi in Russia per cause riconducibili al Coronavirus. Lo ha reso noto la task force russa incaricata di monitorare l'andamento della pandemia nel Paese, riferendo di 737 morti nelle ultime 24 ore. Viene così aggiornato a 139.316 il bilancio totale delle vittime. Quasi doppio, rispetto alle cifre ufficiali fornite dal governo di Mosca, è invece il bilancio dei decessi secondo l'ufficio federale di statistica che parla di circa 270mila morti da aprile dello scorso anno ad aprile 2021.  In merito ai contagi, nell'ultima giornata sono stati confermati 23.378 nuovi casi di Covid-19, compresi 5.498 a Mosca.

Germania: stop restrizioni sui viaggi

La Germania sta revocando le restrizioni sui viaggi in Gran Bretagna, Portogallo, Russia, India e Nepal introdotte per contenere la diffusione del coronavirus. Il Robert Koch Institute, incaricato di monitorare l'andamendo della pandemia nel Paese, ha detto che l'allentamento delle misure inizierà domani.  La Gran Bretagna era stata inserita da Berlino nelle aree a rischio a partire dal 23 maggio. Martedì scorso era toccato anche a Russia e Portogallo. 

Catalogna: misure drastiche

Sono in arrivo le prime misure drastiche per cercare di contenere l'esplosiva ondata di nuovi casi di Covid in Catalogna (nordest della Spagna): da questo weekend discoteche e locali notturni al chiuso dovranno di nuovo chiudere i battenti. "La situazione epidemiologica in Catalogna è estremamente complicata - ha detto la portavoce del governo regionale, Patrícia Plaja - I contagi crescono a un ritmo esponenziale di molto superiore a quello che possiamo permetterci". Solo ieri sono stati registrati 6.000 positivi. In eventi con più di 500 persone sarà obbligatorio presentare il risultato negativo di un tampone rapido o molecolare o un certificato che attesti che è stato completato il ciclo di vaccinazione. Plaja ha anche chiesto di indossare sempre la mascherina, sia al chiuso sia all'aperto, in tutte le situazioni in cui si stia vicino a persone non conviventi. 

La variante Delta del Coronavirus rappresenta già circa il 20% dei casi positivi diagnosticati in alcune regioni della Spagna, mentre la media nazionale è attorno al 10,8%, rivela l'ultimo aggiornamento del Ministero della Sanità sulle "varianti di interesse". I dati più recenti sono stati raccolti nella terza settimana di giugno, secondo il documento pubblicato dal ministero. Si tratta di dati preliminari. 

Usa, casi in aumento

I casi di Covid sono in aumento anche oltreoceano, in quasi la metà di tutti gli stati degli Stati Uniti, secondo una nuova analisi dei dati della Johns Hopkins University, preparata da Usa Today.  I dati mostrano che i contagi da coronavirus in Alaska e Arizona sono più che raddoppiati nell'ultima settimana, mentre i casi registrati in Sud Carolina e Kansas hanno superato il 50%. Inoltre il numero di persone ricoverate in ospedale è aumentato di quasi il 30% nel fine settimana del 4 luglio in un'area del Missouri, dove il tasso di vaccinazione è molto basso e si registra una carenza di ventilatori. La variante Delta si è particolarmente diffusa nello stato.   Anche il Mississippi sta assistendo a picchi di infezioni da Coronavirus, che sono aumentate di quasi il 15% a giugno. Lo stato ha il tasso di vaccinazione più basso del Paese, con solo il 31% dei suoi residenti completamente vaccinati.

Galli: le infezioni non sono gravi

L'infettivologo Massimo Galli non si fa spaventare dallo studio israeliano sugli effetti dei vaccini sulla variante Delta: "Che in termini di protezione dall'infezione i vaccini, incluso quello Pfizer, siano meno efficaci nei confronti delle varianti è un dato ormai noto e i dati di Israele confermano quanto si sapeva. D'altra parte, sono invece confortevoli i dati che mostrano come le infezioni di vaccinati, pur se possono presentare qualche sintomo, non siano comunque causa di ospedalizzazione, rianimazione o morte".  Insomma, Galli vede il futuro senza allarme: "Non credo che avremo un'altra grande ondata di Covid, ma potremo avere un numero non trascurabile di persone colpite. Il problema però - precisa  - non è il vaccinato, perché questo, se si infetta non sviluppa la malattia grave, tranne in un numero molto basso di casi. Il vero problema è sapere quanti e chi sono i vaccinati che non rispondono al vaccino. Sono loro che, insieme ai non vaccinati, rappresentano l'ambito di maggior preoccupazione. A essere a rischio di non rispondere alle vaccinazioni sono, ad esempio, le persone che hanno avuto trapianti, leucemie, linfomi o con malattie autoimmuni e sono in trattamento immunosoppressivo. Ma anche persone molto anziane o con senescenza precoce delle difese immunitarie". O ancora, persone geneticamente predisposte a non rispondere alla vaccinazione. "Queste - prosegue Galli - sono il dato più misterioso: a me è capitato di vedere soggetti giovani e sani che non hanno avuto una risposta al vaccino. Sarebbe importante - conclude - seguirli con protocolli di studio".