Lunedì 29 Aprile 2024

La Crimea, nove anni dopo. Zelensky: è ora di liberarla

L’invasione nel 2014, gli Usa con Kiev: non riconosciamo l’annessione russa. Putin: "L’Occidente vuole frammentarci per controllarci, non lo permetteremo"

Roma, 27 febbraio 2023 - Nove anni fa, la Russia avviava un’operazione di guerra non lineare che la portò, in meno di un mese, il 18 marzo 2014, ad annettere la Crimea come soggetto federale, nonostante la contrarietà della comunità internazionale, che ancora oggi non la riconosce, considerandola territorio ucraino.

Oggi, a nove anni di distanza, il numero uno di Mosca, Vladimir Putin, non solo fatica a penetrare in Donbass e sta portando avanti una ‘operazione militare speciale’ che ha spinti il suo Paese in un vicolo cieco. Adesso rischia anche di perdere la penisola nel Mar Mero, dal grande valore strategico e sulla quale il presidente russo ha costruito parte della sua retorica nazionalista.

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky
Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky

Dall’Ucraina, il presidente, Volodymyr Zelensky, ha voluto ricordare questa data a modo suo e, dal suo canale Telegram, ha lanciato un vero e proprio guanto di sfida al Cremlino. "Nove anni fa – ha scritto – iniziava l’aggressione russa in Crimea. Ripristineremo la pace nella penisola. Quella è la nostra terra, il nostro popolo. Riporteremo la nostra bandiera in ogni angolo dell’Ucraina". Kiev, insomma, è pronta a rispondere alla grande operazione di terra che la Russia sta preparando per la primavera ed è determinata a trasformarla in contro offensiva come fatto in autunno.

La pressione sull’Occidente per l’invio di nuove armi continua. Il presidente ucraino a breve invierà una lettera al partito repubblicano negli Usa con la lista degli armamenti di cui Kiev ha assolutamente bisogno per vincere la guerra. La replica di Mosca non si è fatta attendere e come sempre risponde alla logica di un ribaltamento della realtà. Il presidente Putin ha rilasciato una lunga intervista alla Tv di Stato, Rossija 1, nella quale ha fatto il punto della situazione e accusato l’Occidente di "voler frammentare la Russia". "Hanno un obiettivo – ha spiegato il capo del Cremlino –: smantellare l’ex Unione Sovietica e la sua parte principale, la Federazione Russa. E poi, forse, ci accetteranno nella cosiddetta famiglia dei popoli civili, ma solo separatamente. Per poterci comandare a piacimento e porci sotto il loro controllo".

Putin ha poi ammesso che la Russia, per difendersi, deve continuare a combattere la guerra, tenendo anche conto delle "capacità nucleari della Nato, complice, seppur indirettamente, dei crimini di Kiev". La primavera si avvicina e il conflitto sembra pronto a riesplodere in tutta la sua violenza.