Mercoledì 9 Ottobre 2024

Ucraina, quel fine estate del 2022, quando la Russia stava per usare il nucleare

Un giornalista della Cnn, Jim Sciutto, ha ricostruito quel momento in cui Washington iniziò a temere seriamente l’utilizzo di armi nucleari tattiche da parte di Mosca

Roma, 9 marzo 2024 - Gli Stati Uniti hanno temuto lo scoppio una guerra nucleare nel 2022, in quel periodo il Pentagono ha iniziato a "prepararsi rigorosamente" per un possibile utilizzo da parte della Russia di armi non convenzionali in Ucraina. Lo rivela Jim Sciutto, giornalista della Cnn che per primo quell'anno svelò i timori delle alte sfere dell'amministrazione Biden riguardo l'impiego da parte della Russia di un'arma nucleare tattica nell'Operazione speciale. Sciutto è tornato su quei terribili giorni e ha raccontato tutti i retroscena del rischio corso e della reazione della Casa Bianca nel suo libro, "The Return of Great Powers", in uscita a marzo.

Armi nucleari tattiche, cioè ordigni nucleari progettati per essere usati sui campi di battaglia. Nel riquadro uno zaino con un ordigno nucleare trasportabile da un soldato
Armi nucleari tattiche, cioè ordigni nucleari progettati per essere usati sui campi di battaglia. Nel riquadro uno zaino con un ordigno nucleare trasportabile da un soldato

Fine estate del 2022 e il rischio nucleare

L'invasione dell'Ucraina da parte delle forze russe ha elevato il livello di allerta nei sistemi difensivi americani, ma senza particolari timori catastrofici da parte di Washington. Ma c'è stato un momento preciso in cui le peggiori paure degli Stati Uniti potevano tramutarsi in tragica realtà. Infatti alla fine dell'estate del 2022, quando le forze ucraine lanciarono la controffensiva sbaragliando le linee russe, tutto sarebbe potuto precipitare. I soldati di Kiev avanzavano verso Kherson, occupata dai russi, facendo una breccia nello sbarramento dei battaglioni di Mosca, che così rischiavano di essere circondati. Proprio questo sbandamento delle truppe russe e il rischio di una clamorosa sconfitta sul campo di battaglia del Cremlino, secondo gli esperti dell'amministrazione Biden, avrebbe potuto spingere Putin a dare l'ok all'uso di armi nucleari tattiche. Lo stesso presidente americano, sebbene duro nei confronti dello zar anche con offese, infatti ha sempre intimato a Kiev di non colpire in territorio russo e soprattutto di non violare il suo confine, temendo che si potesse rivelare un "potenziale fattore scatenante" per il nucleare.

"Dovevamo pianificare una risposta all’attacco nucleare”

"Dovevamo pianificare in modo da essere nella migliore posizione possibile nel caso in cui questo evento, non più impensabile, si fosse effettivamente verificato", ha raccontato un alto funzionario Usa. La tensione cresceva e il Consiglio di sicurezza nazionale in maniera frenetica dalla fine dell'estate all'autunno del 2022, continuava a convocare riunioni per studiare piani di emergenza "nel caso in cui ci fosse un'indicazione molto chiara che i russi stavano per fare qualcosa, attaccare con un'arma nucleare", ha spiegato la fonte dell'amministrazione di Washington.