Venerdì 26 Luglio 2024

Torino, arrestato Halili Elmahdi: presunto terrorista vicino all’Isis. Il primo a fare propaganda per Daesh in italiano

Secondo gli investigatori il 29enne marocchino continuava a fare proseliti e stava coltivando propositi bellicosi

Arrestato Halili Elmahdi, estremista islamico considerato vicino all'Isis

Arrestato Halili Elmahdi, estremista islamico considerato vicino all'Isis

Torino, 28 maggio 2024 - Arrestato a Torino Halili Elmahdi, un estremista islamico considerato vicino all'Isis. Il 29enne marocchino naturalizzato italiano sarebbe l'autore dei primi testi di propaganda jihadista scritti in italiano, per lui l'accusa è di associazione terroristica dello Stato Islamico. Halili Elmahdi era già finito in manette nel 2015 e nel 2018 quando viveva a Lanzo, nel torinese, per i suoi legami con il Daesh e le sue campagne di radicalizzazione e proselitismo sul web.

A seguito delle condanne gli era stata tolta la cittadinanza italiana, ma quando fu scarcerato a fine luglio del 2023 non fu espulso per intoppi burocratici. Durante la permanenza in carcere il marocchino avrebbe ulteriormente radicato il suo fondamentalismo, assumendo atteggiamenti violenti in un crescendo all'interno del carcere e tornato il libertà. Dall'inchiesta della polizia è emersa la sua volontà di continuare ad appartenere all'Isis e di passare all’azione con propositi bellicosi.

A febbraio del 2023, dopo la mancata espulsione, l'imam di Torino Gabriele Iungo, aveva fatto sapere che il 29enne viveva in strada, abbandonato dalla famiglia e in condizioni di disagio. Così ad aprile l'ambasciatore per l'Italia del Ran (Radicalisation awareness network) della Commissione europea, Luca Guglielmini, aveva proposto che Halili fosse inserito in una comunità: "Più vive ai margini e più è pericoloso".

Gli arresti nel 2015 e nel 2018

Nel 2015, appena ventenne, aveva patteggiato a Brescia due anni di reclusione con la condizionale per istigazione a delinquere con finalità di terrorismo per alcuni documenti di esaltazione dell'Isis postati in Rete. Ma l'arresto non l'aveva scoraggiato e aveva intensificato la sua attività di proselitismo e indottrinamento su varie piattaforme multimediali.

Nel 2018 la Digos fece irruzione a casa sua a Ciriè, nel Torinese, sequestrando un manuale su come utilizzare le armi bianche e su come preparare un camion bomba.