Bucarest, 30 novembre 2024 – Domani la Romania terrà le sue elezioni parlamentari in un clima politico di assoluto caos, dopo i risultati choc del primo turno delle presidenziali della scorsa settimana. In quell’occasione a imporsi è stato Calin Georgescu, diplomatico semi-sconosciuto, filorusso e di estrema destra, mai considerato nei sondaggi, che invece davano per vincitore il primo ministro socialdemocratico Marcel Ciolacu, solo terzo alla fine dello spoglio. Al ballottaggio, previsto per l’8 dicembre, Georgescu se la vedrà con la leader liberale Elena Lasconi, anche lei espressione di un partito anti-corruzione e in parte anti-establishment, all’opposizione dell’attuale governo.
Difficile prevedere l’esito delle parlamentari, alla luce dei sondaggi delle presidenziali rivelatisi totalmente sbagliati. Se fino a due settimane fa sembrava certa la vittoria dei socialdemocratici, che avrebbero potuto probabilmente continuare a governare insieme al Partito nazionale liberale, l’ultima rilevazione – l’unica dopo il primo turno delle presidenziali – dà in leggero vantaggio Aur, la formazione di sovranista, euroscettica e filo trumpiana, che ha deciso di appoggiare Georgescu al ballottaggio. Difficile però che riesca a governare: il sistema elettorale rumeno è un proporzionale puro, senza premi di maggioranza, pertanto salvo (ulteriori) sorprese sarà necessaria una coalizione per formare una maggioranza.
Ma l’appuntamento più atteso resta il ballottaggio presidenziale della prossima settimana. L’ultimo sondaggio vede Lasconi avanti con il 47,5%, contro il 45,3% di Georgescu: un vantaggio esiguo, considerando la popolarità crescente di quest’ultimo. Va detto che poi non è neanche certo che a sfidarsi siano effettivamente loro due: Cristian Terhes, candidato che ha ottenuto appena l’1% dei voti, ha chiesto un riconteggio, che potrebbe rivelarsi decisionale visto il sottilissimo margine tra Lasconi e Ciolacu, di appena 2.740 voti. La Corte costituzionale ha respinto la richiesta di annullamento dell’esito, ma sta provvedendo a rinumerare le schede: l’esito si avrà domani, entro le 22 locali.
L’Europa guarda ora alla Romania, che potrebbe vedere le sue politiche notevolmente rivoluzionate dalle elezioni di queste settimane. In particolare, c’è chi ipotizza ingerenze straniere sugli esiti, considerando appunto l’inaspettato exploit di Georgescu. Nel mirino anche TikTok: si sospetta che il suo algoritmo abbia favorito il candidato filorusso.