Giovedì 7 Novembre 2024

Referendum Moldavia: è sì all’Europa. Lo scarto con il No di 11mila voti. Il Cremlino denuncia “anomalie” nel conteggio dei voti

Fino a ieri in vantaggio il no, la presidente Sandu aveva denunciato brogli elettorali puntando il dito contro l’ingerenza della Russia

Bruxelles, 21 ottobre 2024 – Ribaltone alle elezioni in Moldavia, dove ieri si è votato il referendum sull'inserimento in Costituzione dell'ingresso del Paese in Unione Europea. A scrutinio praticamente ultimato, il Sì all’Ue è ormai certo. Lo scarto con il No è di circa 11000 voti. Secondo i dati provenienti dai media romeni, il Sì è al 50,38% (per 745.845 voti) mentre il No è al 49,62% (734.567 voti): 11.278 voti di differenza per l’esattezza. Al momento le sezioni scrutinate sono 2.205 su 2.219 (oltre il 99%). È ormai matematica la vittoria del Sì, anche se mancano ancora i dati da 14 seggi e il responso della Commissione elettorale. Questo quanto risulta dai dati rilanciati dal sito dell'associazione per la democrazia partecipativa Adept. Da un paio d'ore non è accessibile online il dato della Commissione elettorale.

Maia Sandu, presidente della Moldavia (Ansa)
Maia Sandu, presidente della Moldavia (Ansa)

Ieri, quando si profilava una vittoria del No, la pro-Ue Maia Sandu aveva denunciato brogli parlando di un "attacco senza precedenti alla libertà e alla democrazia del nostro Paese", riferendosi alle diffuse accuse secondo cui la Russia avrebbe pagato le persone per votare in un certo modo (accuse che Mosca nega).

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha aggiunto che la presidente deve “fornire le prove delle sue accuse” di interferenze nelle elezioni del paese. Il portavoce giustifica la sua richiesta con queste parole: “Queste sono accuse molto serie e all'opinione pubblica devono essere mostrate prove", ha detto Peskov, citato dall'agenzia Tass.

A sua volta, dopo la vittoria del sì, il Cremlino afferma che ci sono delle "anomalie" nell'aumento dei voti in Moldavia nei conteggi delle schede. Peskov aggiunge: “Gli indicatori che vediamo, che stiamo monitorando, e le dinamiche dei loro cambiamenti sollevano molte domande".

Osservando la percentuale predominante, Siegfreid Muresan, eurodeputato del Ppe a capo delle delegazione per i rapporti tra il Pe e la Moldavia, esprime un punto di vista a riguardo: “L'esito del referendum sull'integrazione europea in Moldova rappresenta una vittoria per il popolo della Repubblica di Moldova e una sconfitta per la Russia. È una vittoria che salvaguarda il futuro europeo del Paese.”

Il referendum è coinciso con le elezioni presidenziali, nelle quali Sandu ha vinto senza però raggiungere la maggioranza assoluta, è riuscita a superare di poco la soglia del 50 per cento per essere confermata al primo turno. Con una percentuale oltre il 49 per cento, dovrà affrontare, il 3 novembre, un ballottaggio che potrebbe essere segnato dalle alleanze tra i partiti di opposizione contro il candidato vicino al Cremlino, Alexandr Stoinanoglo.