Quarantena obbligatoria: ecco i Paesi che la richiedono a chi arriva dall'Italia

Stop alla quarantena per chi entra in Italia dagli stati Ue, Gran Bretagna e Israele. Viaggi all'estero 2021: le regole a oggi

Una veduta di Amsterdam (Ansa)

Una veduta di Amsterdam (Ansa)

Roma, 14 maggio 2021 - Il 15 maggio 2021 è una data importante per il mondo del turismo, e non solo: niente più quarantena anti-Covid per chi arriva in Italia dagli stati dell’UE, Gran Bretagna e Israele. Basterà infatti esibire un referto negativo del tampone effettuato nelle 48 ore precedenti, o l’attestato di vaccinazione (entrambe le dosi o l’unica dose Johnson & Johnson) o di avvenuta guarigione dal Covid, senza più i cinque giorni di isolamento seguiti da un altro test molecolare o antigenico.

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Ma se viaggiare in tempo di Covid sta diventando più semplice, non è così dappertutto. La situazione è in costante evoluzione, e prima di mettersi in viaggio è importante consultare il sito della Farnesina Viaggiare Sicuri, quello del Ministero della Salute e quello dell’Unione Europea reopen.europa.eu/it. Monitorare questi siti è utile anche per sapere se al rientro in Italia dobbiamo sottoporti a quarantena. Per fare un esempio, in alcuni Paesi l’ isolamento non è obbligatorio all’arrivo, ma lo è poi quando si rientra in Italia.

Sommario

Quarantena in Europa

Richiedono dieci giorni di quarantena l’Austria (ma le norme potrebbero cambiare a breve), i Pesi Bassi, il Belgio. Per conoscere eventuali modifiche occorre tenere d’occhio i “semafori” dell’ Unione Europea (reopen.europa.eu).

Infatti a ogni Paese è assegnato un colore (rosso, arancione, verde) e le misure applicabili ai viaggi dipendono dal codice colore assegnato a ciascun Paese in base all’evolversi della situazione del Covid-19, quindi possono cambiare anche ogni settimana. Anche la Danimarca ha adottato il sistema “a semaforo” e a chi arriva dalla zona arancione come l’ Italia in questi giorni è richiesto un test Covid-19 negativo effettuato nelle 48 ore precedenti l'inizio del volo diretto in Danimarca o l'accesso via terra nel Paese, cui deve far seguito un ulteriore test rapido subito dopo l'arrivo ed un periodo di auto-isolamento di 10 giorni, che può essere ridotto a 5/6 giorni, sottoponendosi ad un altro test molecolare PCR almeno quattro giorni dopo l'arrivo nel Paese. Per restare al Nord, la Norvegia sconsiglia i viaggi non essenziali, la Finlandia idem fino al 25 maggio, l’ isolamento di sette giorni è raccomandato in Svezia.

Quarantena in Gran Bretagna

Quattro sono gli adempimenti richiesi al viaggiatore per l’ingresso nel Paese: presentare il risultato negativo di un test COVID-19 effettuato nei tre giorni precedenti il giorno della partenza; compilare un formulario online con indirizzo e telefono; isolamento cautelare di 10 giorni che possono essere ridotti a 5 effettuando un altro testo il quinto giorno; effettuare due test COVID-19 in occasione del secondo e dell’ottavo giorno di auto-isolamento nel Paese.

Romania, Slovacchia e Polonia

In Romania chi arriva deve sottoporsi ad un periodo di isolamento di 14 giorni, riducibile a 10 se il viaggiatore non presenta sintomi e l’ottavo giorno dall’ingresso si sottopone a un test il cui risultato è negativo.

In Slovacchia, per tutti coloro che entrano nel Paese è obbligatorio presentare il risultato negativo di un test Covid-19 molecolare effettuato non oltre le 72 ore precedenti l’ingresso e sottoporsi, in ogni caso, a isolamento domiciliare di 14 giorni. L’isolamento domiciliare è richiesto anche con la presentazione di un risultato negativo per il test Covid-19 molecolare.

L'isolamento domiciliare può terminare prima dei 14 giorni previsti dopo un esito negativo del test effettuato non prima dell'ottavo giorno dopo l'ingresso nel Paese. Chi è stato vaccinato o ha avuto il covid ed è guarito può evitare la “quarantena”. In Polonia con decorrenza dal 30 marzo 2021 è previsto l’obbligo di quarantena di 10 giorni per coloro che arrivano con qualsiasi mezzo di trasporto (anche a piedi) da altri Paesi Schengen, salvo esibizione di un tampone negativo (PCR o antigenico), effettuato non oltre le 48 ore precedenti l’ingresso nel Paese e redatto in lingua inglese o polacca.

Giappone

Al momento dell'arrivo in aeroporto le autorità giapponesi, oltre a prendere visione del test PCR effettuato all'estero entro le 72 ore dalla partenza del volo, effettueranno sul posto un test salivale. La procedura prevede di attendere in aeroporto il risultato del test (3 ore circa). Poi sono previsti 3 giorni di quarantena “stretta” (in una stanza di hotel senza uscire), quindi al terzo giorno verrà condotto un ulteriore test, e in caso di risultato negativo le persone potranno raggiungere, senza utilizzo di mezzi pubblici, il luogo da loro prescelto per terminare il periodo di autoisolamento fiduciario di 14 giorni.

Marocco

Lo stato di emergenza sanitaria adottato dal Marocco prevede la chiusura dei confini; la sospensione, fino a nuovo ordine, di tutti i collegamenti marittimi da/per il Regno e della quasi totalità dei collegamenti aerei passeggeri, tra cui quelli con l’Italia. In particolare, le connessioni aeree dirette da/per l’Italia sono state sospese al momento fino al 10 giugno 2021 e non sarà consentito l’ingresso in Marocco ai passeggeri (cittadini italiani o cittadini stranieri residenti in Italia) provenienti dall’Italia, neanche in caso di arrivo nel Regno attraverso scali aeroportuali in paesi terzi.

Arabia Saudita, Oman, Canada

In Arabia Saudita divieto di ingresso per i cittadini provenienti da 20 Paesi, compresa l’ Italia, anche se le autorità saudite hanno annunciato il ripristino dei voli internazionali a partire dal 17 maggio 2021. I passeggeri internazionali autorizzati all’ingresso, devono conformarsi alle misure precauzionali, aggiornate da ultimo lo scorso 10 maggio 2021 e che entreranno in vigore a partire dal 20 maggio 2021, ovvero il certificato di PCR test negativo eseguito nelle 72 ore precedenti l’imbarco sul volo, e quarantena obbligatoria di sette giorni a partire dall’ingresso sul territorio saudita per i non vaccinati.

In Oman le autorità hanno disposto la chiusura dei confini terrestri del Sultanato a tempo indeterminato e fino a nuove disposizioni. I collegamenti aerei internazionali rimangono operativi. Dall'8 aprile 2021. l'ingresso nel Sultanato è consentito esclusivamente ai cittadini omaniti e agli stranieri già titolari di un visto in corso di validità.

Fino a nuove disposizioni l’ingresso in Canada viene consentito ai soli cittadini canadesi e ai residenti permanenti, nonché ai loro familiari stretti (coniuge o partner di common law; figli minori; genitori).

Stati Uniti, Cina, Australia

È sospesa la possibilità di ingresso negli USA per i viaggiatori che, nei 14 giorni precedenti, siano stati in un Paese dell’Area Schengen (inclusa l’Italia), ma ci sono eccezioni per alcune tipologie di visti (cittadini statunitensi, residenti permanenti, diplomatici), quindi per aggiornamenti si possono consultare i siti Viaggiare Sicuri e quello del Ministero della salute

In Cina niente ingressi per turismo, ma solo visti per motivi urgenti e improrogabili da richiedere all’Ambasciata e al Consolato della Cina in Italia (Milano e Firenze). Poi una volta in Cina, quarantena di 14 giorni.  In  Australia è stata disposta la proroga, fino al 17 giugno 2021, della chiusura dei confini internazionali sia in ingresso che in uscita, non solo per i viaggiatori e gli stranieri residenti permanenti, ma anche per i cittadini australiani. Vige l’obbligo rigorosissimo di quarantena di 14 giorni in strutture designate dalle autorità locali (in genere hotel) per il limitato numero di persone a cui viene concessa l'esenzione, autorizzate caso per caso. L'adempimento della quarantena è obbligatorio anche se si è effettuata la vaccinazione ed è strettamente monitorato dalla polizia e dalle autorità sanitarie, su base quotidiana e senza eccezione alcuna.

E le Maldive?

Il governo delle Maldive ha riaperto le frontiere del Paese a partire dal 15 luglio 2020, ma, fino a nuovo avviso, anche in ragione del notevole incremento dei casi di Covid-19 riscontrati a Malè e in diversi atolli dell’arcipelago, permangono alcune restrizioni nella regione di “Greater Malè (nelle isole di Male’, Hulhulmale’ e Villingili), dove viene applicato il coprifuoco dalle 22:00 alle 4.30. Poiché tali disposizioni potrebbero variare con scarso o nessun preavviso, si suggerisce sempre di monitorare la situazione sul sito Viaggiare Sicuri e sui siti istituzionali delle Maldive. Le procedure per l’ingresso dei cittadini stranieri (per motivi di turismo) restano le stesse in vigore precedentemente alla chiusura delle frontiere per la diffusione del Covid-19 (visto ingresso obbligatorio). Le autorità maldiviane hanno disposto, tuttavia, che, a partire dal 20 dicembre 2020 è necessario presentare anche un PCR test dall’esito negativo per poter fare ingresso nel Paese. Per coloro che intendono soggiornare presso resort, il test PCR deve essere effettuato entro 96 ore dalla partenza dal primo aeroporto d’imbarco. Qualora si decidesse di soggiornare presso guest-house, è previsto che il test PCR venga condotto nelle 72 ore antecedenti alla partenza. A tutti i viaggiatori viene richiesta una prenotazione d’hotel confermata relativa a tutta la durata del soggiorno nel paese. Per aggiornamenti si può consultare il sito dell' Ambasciata italiana a Colombo.

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