Mercoledì 24 Aprile 2024

Il senso del discorso di Putin alla parata. “Lo zar prende tempo. Spera che torni Trump”

L’analista Gabuev: l’obiettivo è prolungare la guerra, le perdite non contano. “Ma se la controffensiva di Kiev avrà successo, il suo piano fallirà miseramente”

Roma, 10 maggio 2023 – “L’iperbole che l’Occidente ha dichiarato guerra alla Russia, che rovescia platealmente la realtà dei fatti, è tipica della propaganda di Putin, che fabbrica una ‘realtà’ a sua convenienza. Il punto è che Putin non vuole mollare: ha capito che il piano A di una guerra di una settimana che installasse a Kiev un regime amico è fallito. Ma persegue ancora il piano B: mantenere il controllo su una parte dell’Ucraina; fiaccarla economicamente; indebolirla militarmente e comunque impedirne l’ingresso in Nato e Ue”. Così Alexander Gabuev, oggi a Berlino capo dell’Eurasia center del think tank americano Carnegie, per il quale ha diretto la sede di Mosca (chiusa per ordine di Putin), e portavoce al Cremlino durante la presidenza dell’allora moderato Dmitri Medvedev.

Qual è il senso del discorso di Putin alla parata?

"Parlare al popolo russo e accreditare il disgustoso paragone tra la guerra patriottica contro il nazifascismo, per la quale si sono sacrificati milioni di sovietici, tra i quali mio nonno, e l’invasione dell’Ucraina. Dando la colpa alle “élite globali che vogliono governare il mondo“ e ripetendo che a Kiev governano niente meno che nazisti, Putin tenta di giustificare una tra le sue guerre più crudeli, che colpisce un popolo nostro vicino e fratello senza motivo, che non sia quello di una politica di pura potenza".

Putin alla 'parata della vittoria' con i presidenti di Kyrgyzstan, Uzbekistan e Tajikistan (Ansa)
Putin alla 'parata della vittoria' con i presidenti di Kyrgyzstan, Uzbekistan e Tajikistan (Ansa)

E i russi gli credono?

"Non più molto. Quello a Putin è un sostegno passivo, senza più entusiasmo. Ma non crediate che stia covando una protesta di massa, perché vi ingannereste. Diciamo che lo sopportano".

Nessun messaggio all’Occidente nel suo discorso?

"Nessuno: solo propaganda. Putin non vuole trattare, vuole ancora vincere".

Ma come spera di vincere, visto che l’Occidente si è mostrato compatto nel sostenere Kiev e, a parte Bakhmut, sul campo i russi sono da mesi sulla difensiva?

"Vuole continuare l’operazione militare con una sanguinosa guerra di attrito. Cerca di guadagnare tempo per rafforzare le forze armate, sperando che l’Europa si stanchi di Zelensky e soprattutto che alle prossime elezioni presidenziali americane del novembre 2024 vinca Trump e che questi decida di ridurre il proprio sostegno a Kiev, creando le condizioni perché l’Ucraina, magari con la mediazione cinese, accetti condizioni più o meno vessatorie che ora comprensibilmente rifiuta. È questa la sua scommessa: prolungare la guerra un anno e mezzo e pazienza se questo significa altre decine e decine di migliaia di morti e altre devastazioni".

Può funzionare?

"Putin sottovaluta molto l’Occidente, come ha già fatto quando ha deciso l’invasione. Ma quanto un piano simile può funzionare lo capiremo dopo la prossima offensiva ucraina: se gli ucraini avanzano in maniera significativa o no. Se le difese russe collasseranno, il piano di una guerra d’attrito in attesa di una scelta isolazionista di Trump fallirebbe. Entro l’estate avremo un quadro più chiaro".

Che partita sta giocando Prigozhin? Sogna di sfidare Putin alle presidenziali o ne è strumento?

"La prima ipotesi direi che è da escludere, la Russia non ha vere elezioni presidenziali libere: se Prigozhin si candidasse, gli potrebbe sempre capitare uno spiacevole incidente e lui lo sa. Prigozhin probabilmente si è sovrastimato nell’avviare una lotta intestina nel sistema di potere di Putin per diventarne il favorito. Forse spera che il presidente abbia bisogno di un capro espiatorio alla Difesa in caso di vittoria della controffensiva ucraina. Ma non credo che anche in quel caso Putin scaricherà Shoigu e Gerasimov".