Martedì 23 Aprile 2024

La prima astronauta saudita nello spazio. Partita dalla Florida la ‘missione storica’ Axiom 2

A bordo anche il primo cosmonauta arabo. Raggiungeranno la Iss per svolgere ricerche sul cancro al seno. “I bambini vedranno per la prima volta astronauti del loro Paese”

Il lancio dello SpaceX Falcon 9

Il lancio dello SpaceX Falcon 9

E’ una “missione storica” la Axiom 2, partita oggi dal Kennedy Space Center, a Cape Canaveral, sulla costa orientale della Florida, a bordo del del razzo SpaceX Falcon 9 per raggiungere la Stazione spaziale internazionale (Iss).

A bordo la prima donna e il primo uomo astronauti sauditi, Rayyanah Barnawi, 35 anni, ricercatrice sul cancro al seno e Ali Al-Qarni, pilota di caccia 31enne. Prima di loro nessun altro cittadino saudita aveva mai viaggiato verso l’avamposto orbitante. La missione, organizzata dalla società Axiom Space, è la seconda privata di sempre.

I due cosmonauti arabi, sono accompagnati da altri due membri dell’equipaggio: Peggy Whitson, ex astronauta della Nasa, e John Shoffner, imprenditore americano. La prima, statunitense di 63 anni, è stata comandante della Iss per 234 giorni durante l’Expedition 16 e l’Expedition 51, nel 2007 e poi dieci anni dopo, nel 2017. Il secondo, 68 anni, oltre ad essere un uomo d’affari del Tennessee è anche un pilota automobilistico, e adesso pilota della missione in corso. 

Il team trascorrerà circa 10 giorni a bordo della Iss, dove dovrebbe arrivare il prossimo lunedì alle 9:25, ora della East Coast americana.

L’emancipazione in orbita

A rendere speciale la missione Axiom 2 è il coinvolgimento della prima astronauta saudita, un gesto che rappresenta una nuova mossa del regno del Golfo, contribuendo a rimodernare l’immagine di un Paese ultraconservatore in cui le donne hanno ottenuto solo poco tempo fa il diritto di guidare l’auto.

Era il 16 giugno 1963 quando per la prima volta una donna andò nello spazio. Si tratta di Valentina Tereškova, cosmonauta sovietica di origini bielorusse, all’epoca 26enne, che portò in orbita la presenza femminile.

Oggi è la volta di Rayyanah Barnawi. "Essere la prima astronauta donna saudita a rappresentare il Paese è un grande piacere e un onore che sono molto felice di portare con me", ha detto in una recente conferenza stampa. Il suo entusiasmo, in primis per le ricerche che condurrà a bordo, è motivato anche dalla volontà di condividere l’esperienza con i bambini sauditi. “Poter vedere le loro facce quando vedranno per la prima volta astronauti del loro Paese è molto emozionante", spiega la ricercatrice, non nascondendo la gioia per un evento che fa avanzare di un passo l’emancipazione delle donne arabe.

L’Arabia Saudita nello spazio 

Il quartetto di astronauti dovrà effettuare circa 20 esperimenti durante la sua permanenza sulla Iss. Uno di questi prevede lo studio del comportamento delle cellule staminali a gravità zero. La missione è la seconda in collaborazione con la Nasa, detentrice della stazione spaziale. Una volta arrivati alla Iss, si uniranno a loro altre 7 persone: tre russi, tre americani e l'astronauta emiratino Sultan al-Neyadi, che il mese scorso è stato tra i primi cittadini arabi a fare una passeggiata spaziale. Prima di lui, nel 1985, il principe Sultan bin Salman bin Abdulaziz, pilota dell'aeronautica, aveva partecipato a un viaggio spaziale organizzato dagli Stati Uniti.

Una Commissione spaziale saudita era stata composta del regno già nel 2018, ma soltanto l’anno scorso è stato lanciato un programma per inviare astronauti nello spazio. 

Grande soddisfazione per la partenza dello SpaceX è stata dimostrata anche da Ali Al-Qarni, il giovane pilota di caccia spinto dalla “passione di esplorare l’ignoto e ammirare il cielo e le stelle”.  “E' una grande opportunità per me perseguire questa passione che ho, e ora forse volare tra le stelle”, ha dichiarato ai media.

L’obiettivo della Axiom Space, la società che si è occupata di organizzare la missione in corso, è di arrivare a costruire una propria stazione spaziale, il cui primo modulo dovrebbe essere lanciato nel 2025. La Nasa, infatti, prevede di mandare in pensione la Iss intorno al 2030 e da lì in poi inviare i propri astronauti su stazioni private.