Wellington (Nuova Zelanda), 4 gennaio 2024 – È rimasto nell’acqua gelida per 24 ore un pescatore neozelandese caduto in mare durante una battuta di pesca in solitaria. Poi il colpo di genio: usa il riflesso del suo orologio per chiedere aiuto. Tre pescatori lo avvistano e lo portano in salvo. “È un assoluto miracolo che il pescatore sia ancora vivo dopo l'incidente”, ha detto la polizia.
È l’incredibile storia, tra l’incubo e il miracolo, accaduta al largo delle coste della Nuova Zelanda. L’uomo è scivolato martedì da una barca di 12 metri mentre pescava. Durante quelle terribili ore passate in mare, addirittura uno squalo si è avvicinato per “annusarlo”, poi si è allontanato senza attaccarlo. Così ha riferito il pescatore alla polizia.
Trascinato dalle correnti
Secondo quanto ha riferito la polizia neozelandese, l'uomo ha tentato di mettersi in salvo nuotare fino alle Isole Alderman – a circa 55 km al largo della costa orientale, nel Nord dell'Isola – ma è stato trascinato via dalle correnti e non è mai riuscito ad arrivare a riva.
“Ha sopportato una notte fredda nell'oceano, troppo esausto per continuare a nuotare”, hanno riferito le autorità. La polizia ha aggiunto che l'uomo voleva ringraziare i pescatori – chiamati Mike, Tyler e James - per averlo salvato.
Il salvataggio miracoloso
A trarre in salvo l'uomo sono stati tre pescatori di passaggio, che si sono avvicinati all’uomo incuriositi dal riflesso del suo orologio. Il pescatore disperso è stato portato nella vicina città di Whangamata, sulla penisola di Coromandel, dove è stato curato per ipotermia. “È un assoluto miracolo che il pescatore sia ancora vivo dopo l'incidente”, ha detto la polizia.
La sua barca è dispersa, i soccorritori stanno cercando di recuperarla. “Senza l'intervento tempestivo dei tre uomini che lo hanno recuperato, l'esito sarebbe stato sicuramente tragico. I pescatori hanno fatto un lavoro assolutamente eccezionale e senza dubbio hanno salvato la vita di quest'uomo”, ha aggiunto fonti di polizia.