Lunedì 29 Aprile 2024

Lite Tel Aviv-Washington. Sanzioni Usa all’esercito,. Netanyahu su tutte le furie: "Il massimo dell’assurdità"

Il battaglione ultra-ortodosso nel mirino degli americani per "gravi violazioni". È accusato dell’escalation in Cisgiordania, dove ieri ci sono stati altri 14 morti. La Protezione civile palestinese: "Fossa comune sotto l’ospedale di Khan Younis".

di Aldo Baquis

TEL AVIV

Gli Stati Uniti si accingono ad imporre sanzioni contro un’unità delle forze armate israeliane – cosa che rappresenta un precedente assoluto nelle relazioni bilaterali – dopo aver raccolto informazioni relative a violazioni di diritti umani segnalate negli ultimi anni in Cisgiordania. Secondo il segretario di Stato Antony Blinken "fra alcuni giorni potrebbe giungere un annuncio in merito", che seguirebbe allora una serie di sanzioni già annunciate verso alcuni elementi dell’estrema destra ebraica in Cisgiordania e verso un gruppo nazionalista, ‘Lehavà’, vicino al ministro per la sicurezza nazionale Itamar ben Gvir, leader del partito suprematista ‘Potere ebraico’. Se nei confronti del Battaglione ‘Netzah Yehuda’ (composto in prevalenza da giovani ortodossi) venisse applicata la ‘Legge Leahy’, le forze armate statunitensi vieterebbero la consegna di armi americane a quella unità e la escluderebbero da esercitazioni congiunte. Mai finora gli Stati Uniti avevano minacciato provvedimenti del genere verso apparati di Zahal, le forze armate israeliana.

Queste notizie sono piombate in Israele all’indomani di due sviluppi di segno opposto: la mobilitazione dell’aviazione Usa al fianco di Israele nelle operazioni di difesa contro un massiccio attacco missilistico iraniano, e l’approvazione al Congresso (che deve essere ancora confermata al Senato) di aiuti militari allo Stato ebraico, anch’essi di una entità senza precedenti. Si tratta di 17 miliardi di dollari suddivisi in diverse categorie, fra cui il potenziamento delle difese da attacchi missilistici.

Nel giro di poche ore il premier Benjamin Netanyahu ha pubblicato due messaggi su X. Nel primo ha salutato l’approvazione degli aiuti "che dimostra il forte sostegno delle due principali forze al Congresso verso Israele, e in difesa dell’Occidente". Nel secondo, invece, ha affermato che "non è possibile imporre sanzioni a Zahal. Nel momento in cui i nostri soldati combattono contro i mostri del terrore – ha aggiunto – la imposizione di sanzioni è il massimo della assurdità e della bassezza morale". Un membro del gabinetto di guerra, Benny Gantz, ha subito telefonato a Blinken per esortarlo a bloccare provvedimenti del genere.

Le informazioni esaminate negli Stati Uniti riguardano gli anni 2015-2022 in cui quei militari erano impegnati in Cisgiordania. Il caso più eclatante è quello di Amer Assad, 79 anni: un palestinese cittadino statunitense che morì dopo essere stato lasciato per una notte, con le mani legate, in un edificio in costruzione mentre i soldati erano impegnati altrove. Sul piano politico appare evidente che a Washington viene fatta una distinzione fra le forze armate di Israele da un lato – che beneficeranno di un forte potenziamento – e dall’altro i coloni ultrà della Cisgiordania, parte dei quali sono inquadrati anche in unità di sostegno all’esercito.

A costoro gli Stati Uniti attribuiscono un ruolo non indifferente nella preoccupante escalation di violenze in Cisgiordania. Ieri 14 palestinesi sono rimasti uccisi in un’operazione anti-terrorismo a Tukarem. Intanto i combattimenti proseguono anche a Rafah dove, secondo la Mezzaluna rossa, 22 palestinesi sono stati uccisi in un bombardamento. E la Protezione civile palestinese sostiene di aver recuperato 180 corpi da una fossa comune all’interno dell’ospedale Nasser a Khan Younis, a Gaza, a due settimane dal ritiro delle forze israeliane dall’area.