Giovedì 7 Novembre 2024

La strage di Mosca. Diffuso il video del massacro: "Uccideteli tutti senza pietà". Volevano colpire già il 9 marzo

I terroristi islamici erano pronti ad attaccare anche durante il concerto di un artista fedelissimo di Putin. Due degli arrestati in tribunale. Allarme bomba, evacuato un centro commerciale a San Pietroburgo

La strage di Mosca. Diffuso il video del massacro: "Uccideteli tutti senza pietà". Volevano colpire già il 9 marzo

La strage di Mosca. Diffuso il video del massacro: "Uccideteli tutti senza pietà". Volevano colpire già il 9 marzo

I misteri e gli orrori della strage al Crocus Concert Hall, costata la vita ad almeno 137 persone, si disvelano uno dopo l’altro. La prima notizia è che il commando dell’Isis K che ha compiuto la strage di venerdì sera a Mosca – due componenti dei quali, Rachabalizoda Saidakrami Murodali e Mirzoev Dalerjon Barotovich, ieri sono comparsi al tribunale distrettuale Basmanny di Mosca dove sono imputati per terrorismo e ora rischiano l’ergastolo – avrebbe dovuto entrare in azione il 9 marzo, quando al Crocus era in programma, e si è poi svolto, un affollato concerto del cantante Shaman, nome d’arte del biondo e putinianissimo Yaroslav Dronor.

La presenza di molte pattuglie di polizia a causa dell’allarme attentati lanciato dall’ambasciata americana due giorni prima (e risultato molto preciso) aveva però fatto desistere il commando che ha colpito all’occasione successiva. Da notare che uno dei quattro terroristi tagiki, Fariduni Shamusddin, è stato casualmente immortalato il 7 marzo da un fotografo presente al Crocus per un altro evento: probabilmente era andato a effettuare un sopralluogo.

A ribadire che le accuse all’Ucraina sono solo un tentativo di gettare un po’ di fumo negli occhi, ieri l’Isis, per ribadire senza se e senza ma la paternità dell’attacco, ha pubblicato sul canale Telegram della sua agenzia “giornalistica“ Amaq, un video di un minuto e mezzo tratto da una “bodycam“ indossata da uno dei quattro terroristi. Nelle immagini, nelle quali i volti sono ombreggiati, uno dei terroristi, che sembra il capo della cellula, incita gli altri a "ucciderli e non avere pietà" e grida per due volte “Allah u akbar“, Dio è grande, alzando il dito indice, gesto che indica che Dio è uno. Perfetta iconografia jihadista.

Nel breve video i terroristi sparano con i fucili d’assalto Ak47, anche a distanza di pochi metri, e uno dei macellai si accanisce su un uomo già a terra morente tentando di sgozzarlo con più fendenti alla gola. Da notare, sempre a proposito dei misteri, che alcuni blogger militari russi hanno pubblicato l’indiscrezione, supportata da video, che a poche decine di metri dalla Renault dei terroristi era presente un Van del servizio cinofilo della polizia russa, con un uomo all’esterno. E in un altro video dei primi momenti dell’attacco, mentre risuonano i colpi di kalashnikov dei terroristi, nella hall si vede un militare in tuta mimetica, con un cane al guinzaglio, che passeggia verso l’uscita senza accennare ad intervenire contro i terroristi.

Secondo una fonte – il canale Telegram Cheka-Ogpu, che porta il nome della polizia segreta sovietica ma è molto critico con il regime – nell’edificio del Crocus avrebbe sede anche il posto di polizia del microdistretto di Pavshino, ma nessuno di quegli agenti sarebbe intervenuto. Da quanto risulta dalle telecamere di sorveglianza, l’attacco sarebbe iniziato alle 19.55 e terminato alle 20.12. E la prima polizia – non le forze speciali Sobr (la forza di reazione rapida di Rovsguardia), arrivate solo alle 21.06 – sarebbe giunta alle 20.07, senza però minimamente intercettare i terroristi che si vedono uscire camminando tranquillamente, senza fretta. Tanto che sono poi stati in grado di percorrere ben 350 chilometri prima di venire fermati a un posto di blocco, malmenati (secondo video comparsi sui social russi non solo a uno è stato tagliato un lembo di un orecchio, ma un altro sarebbe stato torturato con scosse elettriche ai genitali) e arrestati.

La tensione resta comprensibilmente alta: a San Pietroburgo un centro commerciale è stato evacuato dopo che un uomo aveva chiamato la polizia dicendo che aveva piazzato una bomba nei locali, venendo subito arrestato. Putin, dopo le ventilate accuse a Kiev – sempre senza prove – di aver aiutato gli esecutori materiali garantendo loro un accesso alla frontiera, ha parlato ieri al telefono con il presidente del Tagikistan, Emomali Rahmon. I due capi di Stato hanno sottolineato che "i nostri servizi di sicurezza stanno lavorando a stretto contatto per contrastare il terrorismo e che questo lavoro sarà intensificato". Sarà il caso. A partire da mettere un pò di polizia a protezione di ogni grande evento pubblico, che soprattutto in uno Stato di polizia come la Russia di oggi dovrebbe essere routine e venerdì non è stato, per la gioia dell’Isis e il dolore di tante famiglie russe.

Alessandro Farruggia