Venerdì 3 Maggio 2024

Istanbul, giornalista del Washington Post scompare nel consolato saudita. "Portato a Riad"

Jamal Khashoggi, editorialista del quotidiano Usa, voce critica contro il principe ereditario saudita, sarebbe entrato martedì della sede consolare dell'Arabia Saudita della capitale Turca, e non ne sarebbe più uscito. Media Libano: "E' a Riad"

Premio Nobel per la Pace Tawakkol Karman chiede liberazione di Jamal Khashoggi (Lapresse)

Premio Nobel per la Pace Tawakkol Karman chiede liberazione di Jamal Khashoggi (Lapresse)

Beirut, 6 ottobre 2018  - S'infittisce il giallo sulla scomparsa dell'editorialista saudita del 'Washington Post' Jamal Khashoggi, sparito nel nulla martedì a Istanbul, in Turchia. A lanciare l'allarme la Turkish-Arab Media Association, secondo cui Khashoggi sarebbe entrato nel consolato saudita poco dopo mezzogiorno del 2 sottobre, prima che se ne perdessero le tracce. Cosa confermata dalla sua compagna rimasta all'esterno dell'edificio e che non lo ha visto più uscire. 

Ma il consolato saudita, attraverso un funzionario, smentisce le insinuazioni: il giornalista si è recato in consolato, salvo poi abbandonare l'edificio: "Jamal Khashoggi è venuto da noi, ha preso i documenti ed è andato via". 

Jamal Khashoggi è un ex consigliere del governo, andato in esilio negli Stati Uniti l'anno scorso per timore di un possibile arresto a seguito delle critiche mosse ad alcune decisioni del principe ereditario saudita, e ministro della Difesa, Mohammed bin Salman

Secondo quotidiano libanese 'Al-Akhbar', citando una fonte araba non meglio specificata, il giornalista sarebbe stato fatto uscire da un'uscita secondaria del consolato e trasferito in aeroporto a bordo di un'auto bianca "in coordinamento con un ufficiale della sicurezza turca". L'Arabia Saudita, ha aggiunto la fonte, avrebbe informato la Turchia della presenza di Khashoggi nella capitale della monarchia del Golfo.

"Non siamo riusciti a raggiungere Jamal e siamo molto preoccupati", ha scritto il direttore del quotidiano statunitense 'Washington Post', che ieri ha pubblicato una colonna vuota in segno di solidarietà con il giornalista saudita scomparso.

Inutile quindi, stando ai media libanesi, il permesso concesso dall'ambasciata alle autorità turche di perquisire il consolato alla ricerca dell'uomo. "Non è dentro il consolato saudita" di Istanbul e "siamo pronti a consentire al governo turco l'ingresso e la perquisizione delle nostre proprietà". E' stata la risposta del principe ereditario saudita riguardo al giornalista scomparso il 2 ottobre scorso dopo essere entrato nella sede diplomatica del regno a Istabul.