Giovedì 7 Novembre 2024

Iran col fiato sospeso. Si schianta l’elicottero di Stato, a bordo il presidente Raisi. La sua sorte è un mistero

Fonti occidentali: è morto. Ma il governo smentisce: atterraggio duro. L’ayatollah Khamenei: preghiamo. Sul velivolo partito dall’Azerbaigian viaggiava anche il ministro degli Esteri. Il maltempo ostacola le ricerche. .

Iran col fiato sospeso. Si schianta l’elicottero di Stato, a bordo il presidente Raisi. La sua sorte è un mistero

Iran col fiato sospeso. Si schianta l’elicottero di Stato, a bordo il presidente Raisi. La sua sorte è un mistero

ROMA

L’Iran trattiene il fiato. Un vecchio elicottero – un Bell-412 o un MI-171 russo, le fonti divergono – che trasportava il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il ministro degli Esteri, Hossein Amirabdollahian, reduci da un incontro con l’omologo azero Ilaham Alyev – con il quale Raisi aveva inaugurato la terza diga sul fiume Aras, al confine dei due Paesi – è precipitato nel primo pomeriggio di ieri vicino a Jolfa, una città al confine con l’Azerbagian, nella foresta di Dizmar, non lontano dalla miniera di rame di Songoun.

Sulla zona, montagnosa, imperversavano pessime condizioni meteo, pioggia e nuvole basse, e dall’elicottero – che era parte di un convoglio di tre, gli altri sono atterrati senza problemi – è stato inviato un segnale di emergenza, pare durante l’atterraggio o appena dopo. Per questo si parla di "atterraggio duro", e non di caduta fatale. Oltre al presidente, a bordo si trovavano: Mohammad Ali Al Hashem, imam di Tabriz; Malik Rahmati, governatore dell’Azerbaigian orientale; il pilota, un copilota, il capo della squadra di protezione e una delle guardie. "Le loro vite sono a rischio, siamo molto preoccupati", ha ammesso una fonte ufficiale iraniana. A sera l’elicottero non era ancora trovato dalle 20 squadre di soccorso giunte nell’area: le pessime condizioni meteo, che impediscono l’invio di altri elicotteri, e la notte, non aiutano.

Dopo l’incidente sono giunte notizie di segno opposto, sul ritrovamento dell’elicottero e le condizioni dei suoi occupanti. La tv israeliana ha detto nel pomeriggio, citando “fonti occidentali“, che il presidente sarebbe morto nell’incidente, ma la notizia è stata subito smentita dalla tv iraniana.

Lo stesso è accaduto per il ritrovamento dell’elicottero, annunciato e smentito più volte, fino a che alle 21.30 Asghar Abbasgholizadeh, comandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche dell’Azerbaigian orientale ha annunciato: "Pochi minuti fa è stato ricevuto un segnale dall’elicottero e dal telefono cellulare di uno dei membri dell’equipaggio sul luogo dell’incidente. In questo momento stiamo partendo con tutte le forze per raggiungere la zona". Senbrava la svolta. Ma alle 22.30 è giunta pero la secca smentita della Mezzaluna Rossa. Verso la mezzanotte si cercava in un raggio di 2 chilometri. Alle 21 segnali incoraggianti erano giunti da il vicepresidente esecutivo dell’Iran, Mohsen Mansouri: "Sono stati tenuti alcuni contatti telefonici con uno dei passeggeri e un membro dell’equipaggio dell’elicottero. Sembra che l’incidente non sia stato molto grave". Ma anche qui è seguita una smentita "Queste notizie non sono real" ha detto il comandante dei Guardiani della Rivoluzione, Hossein Salami.

Il leader supremo iraniano, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha espresso preoccupazione per l’incidente: "Speriamo che Dio onnipotente riporti l’onorevole presidente e i suoi compagni tra le braccia della nazione. Tutti devono pregare per la sua salute. Ma la nazione non deve essere preoccupata, non ci saranno interruzioni nel lavoro del Paese". Secondo fonti di sicurezza occidentali, l’ipotesi più probabile è il combinato disposto maltempo e scarsa manutenzione di un elicottero vecchissimo, ma non si scartano l’ipotesi di un sabotaggio: una pista interna iraniana (Raisi voleva correre per diventare Guida Suprema, e qualcuno poteva volerlo fermare) e una israeliana.

Alessandro Farruggia