di Alessandro Farruggia
Dopo l’Italia, ieri è toccato alla Germania e la Francia. Volodymyr Zelensky fa il tour delle capitali prima dell’atteso attacco alle linee russe. "Ancora qualche visita dagli alleati e le forniture di armi occidentali saranno sufficienti per lanciare la controffensiva" promette il presidente ucraino. E ieri la linea di Zelensky ("vogliamo che la guerra finisca, ma con una pace giusta"), accolta con condivisione a Roma da Giorgia Meloni e da Sergio Mattarella e molto meno al Vaticano, ha avuto il placet della Germania – con la quale le incomprensioni sull’invio di armi pesanti sono ormai superate – e della presidente della Commissione Europea, la tedesca von der Leyen.
"L’Ucraina vuole la pace – ha detto il cancelliere Olaf Scholz – ma non si può congelare il conflitto, la Russia si deve ritirare. Kiev fa parte della nostra famiglia europea. Lei ha il nostro pieno supporto. Sosterremo l’Ucraina fino a che sarà necessario". E non a chiacchiere. Sabato la Germania ha annunciato un ulteriore pacchetto da 2,7 miliardi di aiuti militari, raddoppiando quanto messo finora in campo, e facendone il secondo sostenitore dopo gli Stati Uniti. "E io lavoro perché diventi il primo", ha aggiunto sottilmente ironico Zelensky, dicendosi in più occasioni comunque già molto grato. Ma spingere gli alleati a dare di più è parte del suo ruolo. "Lavoriamo a formare una coalizione dei caccia e chiederò anche alla Germania di farne parte", ha annunciato, spiegando che anche a questo scopo serve il tour europeo che lo ha portato a Roma, poi in Germania e in serata a Parigi da Macron. La Germania fornirà altri quattro sistemi missilistici antiaerei Iris-T, 20 veicoli da combattimento Marder, altri 30 carri armati Leopard 1A5, ulteriori 15 carri antiaerei Gephardt, un centinaio di droni da ricognizione e un centinaio di blindati da trasporto truppe. Musica per Zelensky: "Grazie Olaf, ora ti stai comportando da difensore dell’Europa. Più la Germania acquisisce leadership, più ci saranno chance per la pace. Dobbiamo vincere e lo faremo assieme: la sconfitta irreversibile dell’aggressore è possibile entro l’anno".
L’intesa con Berlino sembra solida. "La Germania – ha scritto Zelensky sul libro degli ospiti presso la residenza ufficiale del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier – ha dimostrato di essere un vero amico e alleato affidabile, che sta in modo deciso al fianco del popolo ucraino nella lotta per difendere la libertà". E Bruxelles concorda. "Ogni generazione – la presidente della Commissione , Ursula von der Leyen – ha il suo momento in cui deve alzarsi per difendere la democrazia e ciò in cui crede. Per noi quel momento è arrivato. Con il premio di oggi, inviamo un messaggio chiaro: siamo dalla parte del popolo ucraino. Restiamo al loro fianco finché insieme non raggiungeremo l’impossibile. Slava Ucraina! Viva l’Europa!".
Accolto in Francia nel tardo pomeriggio dalla premier Elizabeth Borne e dalla ministra degli esteri Catherine Colonna, Zelensky ha poi avuto una cena di lavoro con il presidente Emmanuel Macron, nella quale la discussione si è concentrata "sul sostegno che la Francia continua a fornire in risposta alle necessità urgenti dell’Ucraina sul piano militare e umanitario" e sul piano di pace ucraino "che la Francia sostiene". Anche qui, è una condivisione della linea Zelensky: la pace si ottiene solo dopo una sconfitta militare di Mosca e dopo la riconquista dei territori invasi.
L’inviato speciale per l’Eurasia di Pechino, Li Hui, sarà invece oggi a Kiev e proseguirà poi la sua missione in Polonia, Francia, Germania e Russia in "uno sforzo per promuovere colloqui di pace". Ma entrambe le parti in sembrano voler confrontarsi ancora sul campo prima di pensare a trattare. Semmai, in autunno.