A pochigiorni dalle elezioni presidenziali nella Federazione i partigiani russi anti Putin tornano, come già nel 2023, a compiere incursioni in territorio russo. A decidere il loro impiego a fini di propaganda è stato ragionevolmente il direttorato principale dell’intelligence militare ucraina, diretto da Kyrylo Budanov, che storicamente finanzia e arma le formazioni della resistenza al regime di Mosca.
Ad entrare in azione la scorsa notte nelle regioni di Kursk e Belgorod sono stati un paio di battaglioni di due gruppi: la Legione per la libertà della Russia (Lehion svobodnyi Rossiyi) dell’ex membro del partito comunista russo e poi deputato di Russia Giusta, Ilya Ponomariev (che nel 2014 è stato l’unico membro della Duma a votare contro l’annessione della Crimea), e il Battaglione siberiano (Sybir batalion) composto da volontari delle minoranze buriata e yakuta e guidato da Valsislav Ammosov, uno yakuto che per 15 anni ha lavorato per il Gru, il servizio militare russo. Non è chiaro se all’incursione si sono unite anche unità del Rdk (Russkiy dobrovolcheskiy korpus, Corpo dei volontari russi) di Denis Nikitin, noto neonazista russo.
I partigiani russi hanno affermato di aver preso il controllo di due aree di confine: prima l’insediamento di Lozova Rudka nella regione di Belgrod e poi di quello di Tyotkino nella regione russa di Kursk. Il governatore della regione di Belgorod, Vyacesalav Gladkov, ha ammesso l’incursione e denunciato un attacco di droni ucraini a un edificio amministrativo che ha fatto due feriti. Attacco confermato anche dal governatore di Kursk: "C’è stato un tentativo da parte di un gruppo di sabotatori di sfondare nel villaggio di Tyotkino, c’è stato uno scontro a fuoco, ma sono stati respinti".
Il canale Telegram War Gonzo ha parlato di incursione di una cinquantina di uomini "che dopo scontri con i militari russi si sono ritirati". Secondo il Ministero della Difesa russo, le formazioni armate "hanno cercato di invadere il territorio russo", ma "avendo subito perdite significative, sono state respinte". Ancora più ottimisti gli 007 del Fsb, secondo i quali "negli ultimi due giorni sono stati fermati diversi tentativi di violare il confine di nelle regioni di Belgorod e Kursk. Il nemico ha perso oltre 100 uomini, sei carri armati e 20 veicoli blindati".