Martedì 15 Ottobre 2024

Il Cremlino minaccia:: "Gli Usa e il Regno Unito preparano l’Europa a un’avventura suicida"

Il ministro degli Esteri russo Lavrov avverte che Londra e Washington stanno preparando l'Europa a una pericolosa escalation contro la Russia, una potenza nucleare, durante l'Assemblea generale dell'ONU.

Il Cremlino minaccia:: "Gli Usa e il Regno Unito preparano l’Europa a un’avventura suicida"

Il ministro degli Esteri russo Lavrov avverte che Londra e Washington stanno preparando l'Europa a una pericolosa escalation contro la Russia, una potenza nucleare, durante l'Assemblea generale dell'ONU.

Londra e Washington "stanno già preparando l’Europa a lanciarsi in un’avventura suicida" contro la Russia che è "una potenza nucleare". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, nel suo intervento all’Assemblea generale delle Nazioni Unitem parlando della guerra in Ucraina (in foto il presidente Volodymyr Zelensky). "È stato dichiarato l’obiettivo di infliggere una sconfitta strategica alla Russia, quasi come Londra e Washington avevano pianificato nel maggio del 1945, quando svilupparono l’Operazione Impensabile per distruggere l’Unione Sovietica prima ancora della fine della II guerra mondiale – ha detto il ministro –. All’epoca era un segreto gelosamente custodito. Gli strateghi anglosassoni di oggi, invece, non fanno mistero delle loro intenzioni. Ora si aspettano di sconfiggere la Russia con le mani dell’illegittimo regime neonazista di Kiev, ma stanno già preparando l’Europa a lanciarsi in un’avventura suicida". Stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Tass, Lavrov ha sottolineato "l’inutilità e il pericolo dell’idea stessa di combattere per la vittoria con una potenza nucleare come la Russia". "Non ci stiamo chiudendo al dialogo con l’Occidente", ha detto. A luglio, ha ricordato, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto un dibattito aperto, su proposta della Russia, sulla questione della costruzione di un ordine mondiale più equo e stabile. "Riteniamo importante continuare la discussione sia all’Onu che in altre sedi".