Domenica 16 Giugno 2024

Folla oceanica per Raisi. Il capo di Hamas a Teheran: "Iran con noi, vinceremo"

Milioni di persone al corteo funebre, delegazioni da Cina, Russia e India. Assenti i leader occidentali. Khamenei minaccia Tel Aviv: vedremo la vostra fine.

di Marta

Ottaviani

Più che una cerimonia funebre, la preghiera pubblica per l’addio al presidente iraniano, Ebrahim Raisi – morto domenica in un incidente in elicottero – è diventata una parata di leader che a vario titolo possono definirsi anti-occidentali. E una manifestazione contro Israele. Il ruolo di guest star lo ha recitato senza dubbio Ismail Haniyeh, leader di Hamas, accompagnato dal numero due di Hezbollah, Naim Qassem. Un modo in più, nel caso ce ne fosse bisogno, per sottolineare il filo diretto fra la Repubblica islamica e le due organizzazioni terroristiche.

Le delegazioni presenti erano oltre cinquanta. Fra i capi di Stato o di governo atterrati a Teheran c’erano l’emiro del Qatar, Qatar Tamim bin Hamad al-Thani, il presidente tunisino Saied. Mancavano i due grandi amici di Raisi e dell’Iran, ossia il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan e quello russo, Vladimir Putin. Ankara ha inviato il vice presidente Cevdet Yilmaz, e il capo della diplomazia, Hakan Fidan; la Russia il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin. L’India, che insieme con la Turchia ha indetto un giorno di lutto nazionale, è stata rappresentata dal vicepresidente Jagdeep Dhankar. Numerose e di alto profilo anche le delegazioni provenienti da Cina, Iraq, con il premier Shia’ Al Sudani, e Pakistan. Assenti i leader occidentali.

"La promessa di eliminare Israele sarà mantenuta. Vedremo il giorno in cui la Palestina passerà dal fiume al mare", ha affermato la Guida Suprema della Repubblica islamica, Ali Khamenei, incontrando Ismail Haniyeh, che non si è certo limitato alla presenza. "Siamo sicuri – ha detto – che l’Iran continuerà a sostenere la nazione palestinese con le sue politiche, le sue strategie e i suoi valori fino a quando la bandiera della vittoria non sarà innalzata sulla moschea di Al-Aqsa". Il leader di Hamas ha poi voluto ricordare come Raisi abbia elogiato la carneficina del 7 ottobre, definendola "una battaglia che ha preso di mira il cuore del regime sionista". La bare successivamente sono state portate a Qom, città santa per gli iraniani.

Le esequie termineranno oggi, con la tumulazione dell’ex presidente a Mashhad, la sua città natale, collocata nell’Iran nord orientale. La preghiera di ieri è stata condotta dall’ayatollah Ali Khamenei, riconoscibile dal turbante nero. Lo stesso posto sulla bara di Raisi e che simboleggia la diretta discendenza dal profeta Maometto.

La cerimonia funebre si è tenuta anche per le altre vittime dell’incidente aereo: il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, le guardie del corpo del presidente, il generale Mehdi Mousavi, un membro della base di Ansar al-Mahdi delle Guardie rivoluzionarie, il pilota, il copilota e il tecnico di volo. "Non abbiamo visto altro che bene da lui" ha affermato Khamenei, affiancato dal presidente ad interim, Mohammad Mokhber, e il vice ministro degli Esteri, Ali Bagheri. La commemorazione di Raisi a Teheran ha visto la partecipazione, secondo i media iraniani, di milioni di persone.