Giovedì 16 Maggio 2024

Daniele Nardi, soccorsi bloccati sul Nanga Parbat. Messner: "Speranze vicine allo zero"

Neve, nuvole e scarsa visibilità. L'ambasciatore italiano: "Domani si ritenta, il meteo dovrebbe migliorare"

Tom Ballard e Daniele Nardi nella foto del post per la raccolta fondi

Tom Ballard e Daniele Nardi nella foto del post per la raccolta fondi

Islamabad (Pakistan), 2 marzo 2019 - Non arrivano buone notizie dal Nanga Parbat, dove sono dispersi gli alpinisti  Daniele Nardi e Tom Ballard. Il maltempo sta infatti bloccando le operazioni di soccorso, dopo le complicazioni di ieri per far levare in volo l'elicottero con i super droni, anche se l'ambasciatore italiano annuncia che domani, con un tempo migliore, si ritenterà ad avviare l'operazione di soccorso. 

I due alpinisti sono dispersi da domenica sull'inaccessibile sperone sperone Mummery, tra i 5.100 e i 7.000 metri di quota. Proprio ieri è fallito anche il tentativo di Mohammad Ali Satpar e di alcuni altri esperti alpinisti locali di raggiungere l'ultimo campo di Nardi e Ballard. Ed è fermo a questo punto anche il progetto di trasferire in elicottero dal campo base del K2 il team dell'alpinista basco Alex Txikon che potrebbe effettuare delle ricognizioni con tre droni. Da parte sua Reinhold Messner, il 're degli ottomila', è pessimista: "Saranno stati uccisi da una valanga...".E da Latina parte la colletta online degli amici di Daniele.

ORE DI APPRENSIONE - Un nuovo comunicato è stato emesso nella notte dallo staff dell'alpinista di Latina: "Le previsioni meteo sulla zona del Nanga Parbat e del K2 prevedono precipitazioni nevose e nuvole a bassa quota con venti sostenuti per tutta la giornata di oggi. Siamo in contatto - spiega lo staff di Nardi - sia con gli alpinisti al campo base che con il governo pakistano per decidere come procedere, nelle giornate di oggi e domani, con le ricerche di Daniele e Tom. In queste ore di particolare apprensione vogliamo ringraziare le istituzioni del governo italiano, in particolare l'ambasciatore Pontecorvo, e quelle pakistane nonche' il centro di Askari che stanno lavorando insieme per garantire il miglior funzionamento delle operazioni di ricerca di Daniele e Tom".

LA COLLETTA DEGLI AMICI -  Gli amici dell'alpinista di Latina hanno dato il via a una raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme per sostenere le ricerche di Daniele  e Tom, dopo la notizia che, in uno sprazzo di beltempo, gli elicotteri con i droni che avrebbero dovuto partire verso lo sperone Mummery non si erano alzati in volo a causa di problemi burocratici ed economici per il pagamento in anticipo preteso dall'agenzia. Sulla pagina Gofundme al link gf.me/u/q58h7a gli amici scrivono tra l'altro: "Per noi Daniele non è solo un amico ma anche un fratello, una fonte di ispirazione per la sua determinazione, semplicità e soprattutto amore per la vita. Vogliamo ricambiarlo con un piccolo gesto e non lasciare nulla di intentato perché Tom e Daniele tornino a casa".

"Le condizioni meteo sono pessime"

IL COORDINATORE - "Al campo base del Nanga Parbat oggi le condizioni meteo sono pessime e c'è un metro di neve - dice Agostino Da Polenza, coordinatore della macchina dei soccorsi - Le previsioni non sono nemmeno favorevoli nelle prossime ore. Gli elicotteri erano pronti all'eliporto di Skardu ma la visibilità è molto scarsa, a differenza della zona del K2 dove il cielo è meno plumbeo e la visibilità è  di circa 4 chilometri. Sul K2 c'è Alex Txikon con la sua squadra e si è detto disponibile a dare soccorso a Nardi e Ballard. Alex dispone di tre droni, un nuovo strumento efficace nella ricerca perché, a differenza dell'elicottero, può avvicinarsi molto alla parete". 

Anche il capo del club alpinismo del Pakistan, Karrar Haidri spiega: "Al momento non è possibile alcuna operazione a causa delle intense nevicate e della scarsa visibilità. È previsto maltempo per i prossimi due giorni, sarà difficile per gli elicotteri decollare".

"Domattina partiranno i soccorsi"

L'AMBASCIATORE - E l'ambasciatore italiano Stefano Pontecorvo conferma via Twitter le cattive condizioni meteo al campo base. Ma lascia anche aperta la speranza:  "Le condizioni meteorologiche di oggi non consentono la ricerca programmata e l'operazione di salvataggio - twitta - Le condizioni di domani mattina dovrebbero essere migliori e proveranno di nuovo".E aggiunge:  "Ho parlato con AlexTxikon, sempre estremamente utile", riferendosi all'alpinista basco che sarà impegnato nei soccorsi.

"Speranza di trovarli vivi? Vicina allo zero" MESSNER PESSIMISTA - "Purtroppo la speranza di trovarli vivi è prossima allo zero. Probabilmente sono stati uccisi da una grande valanga. Da quella parete dove si trova lo sperone Mummery scendono valanghe che sono blocchi di ghiaccio. Nella zona alta il ghiaccio è vivo, spinge sui seracchi e quindi si staccano blocchi ghiacciati", afferma Reinhold Messner, il 'Re degli Ottomila'. E Messner aggiunge: "Non credo siano arrivati in cima alla fine dello sperone altrimenti, sapendo che tutto il mondo è in apprensione per loro, familiari in primis, si sarebbero fatti sentire in qualche modo", aggiunge l'alpinista altoatesino, oggi 74enne.

"Può anche essere che le batterie si siano scaricate ma il periodo di assenza di comunicazioni sta diventando lungo". Messner ricorda quanto accaduto proprio sul Nanga Parbat nel 1970. "Quella via l'ho fatta anch'io ma in discesa, in disperazione, assieme a mio fratello Guenther, morto nella parte piu' bassa travolto da una valanga". "Sono tornato diverse volte in quella zona alla ricerca di mio fratello che poi è stato ritrovato nel luogo che avevo da sempre indicato. Quella via non e' assolutamente consigliabile".