Mercoledì 2 Ottobre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Crisi del Mar Rosso. Sì alla missione Ue: "Sarà solo difensiva". Italia in prima linea

Via libera ad Aspides con Francia e Germania, si partirà a febbraio. Meloni: "Non possiamo accettare la minaccia degli Houthi alle nostre navi".

Crisi del Mar Rosso. Sì alla missione Ue: "Sarà solo difensiva". Italia in prima linea

Crisi del Mar Rosso. Sì alla missione Ue: "Sarà solo difensiva". Italia in prima linea

"Abbiamo concordato in linea di principio l’avvio della missione navale dell’Unione europea nel Mar Rosso, ora dobbiamo lavorare per l’unanimità sul quando" ha detto l’alto rappresentante Josep Borrell al termine del Consiglio Esteri Ue. Mentre gli Houthi, riconfermando la congruità della minaccia, hanno affermato di aver attaccato con missili una nave mercantile americana, la Ocean Jazz, che navigava nel Golfo di Aden (attacco negato con decisione dalla Us Navy), Bruxelles ha dato disco verde ad “Aspides“, la missione di scorta al naviglio mercantile che transita davanti allo Yemen.

"Abbiamo proposto insieme a Francia e Germania – ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani – una missione militare, una missione difensiva, che possa garantire la sicurezza del traffico marittimo nel Mar Rosso. La proposta ha ricevuto molti appoggi da parte di tanti Stati membri. Ora ci sono i comitati tecnici che dovranno studiare tutti gli aspetti, comprese le regole di ingaggio. Ma la via è tracciata". Si dovranno anche raccogliere le adesioni oltre a Italia, Francia e Germania: si tratta con Belgio, Olanda, Danimarca, Portogallo, Grecia e Norvegia. Se ne parlerà il 30 e 31 gennaio a Bruxelles, alla riunione dei ministri della Difesa dell’Ue. E l’obiettivo è essere pronti per il via libera al Consiglio esteri del 19 febbraio, con la disponibilità di 4-5 navi.

Al momento nell’area sono presenti tre missioni. La prima è la anglo-americana “Prosperity Guardian“, a guida statunitense, che conta sul secondo gruppo da battaglia della Us Navy forte della portaerei Uss Dwight D. Eisenhower e dei suoi cacciatorpediniere di scorta classe Arleigh Burke, Uss Gravely, Uss Laboon e Uss Mason, ai quali si è unita la fregata britannica Hms Diamond ed è già stata impegnata non solo nell’abbattimento di missili e droni Houthi ma anche in almeno 5 attacchi a terra in Yemen, cosa che Aspides non dovrebbe poter fare.

Ci sono poi due missioni Ue: l’Operazione Atalanta, istituita nel 2008 contro gli attacchi dei pirati al largo delle coste somale, alla quale partecipa l’Italia e al cui comando attualmente c’è la Spagna. La seconda operazione europea è la Emasoh/Agenor, attiva nello Stretto di Hormuz, tra la Penisola arabica e l’Iran e il Golfo di Aden.

L’Italia dovrebbe essere presente con almeno una nave – una fregata missilistica del tipo Fremm – ma l’impegno salirebbe a due fregate nel caso avessimo, come è possibile, la guida operativa della missione. E in questo caso le nostre navi nell’area sarebbero ben tre, perché una fregata Fremm, la Martinengo – già nell’area – dal prossimo 8 febbraio sarà al comando dell’operazione Atalanta.

"Quella nel Mar Rosso è una missione prevalentemente di difesa, conosciamo l’importanza del luogo, da lì transita il 15% del commercio mondiale e impedire il passaggio dei prodotti da lì significa un aumento dei prezzi spropositato e quindi noi non possiamo accettare la minaccia che proviene dagli Houthi" ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a “Quarta Repubblica” su Rete 4. "L’Italia – ha proseguito la premier – ha sempre sostenuto la difesa e la libertà di navigazione. Per questa missione europea di difesa non dobbiamo passare in Parlamento, ma quella di iniziativa statunitense avrebbe significato un passaggio parlamentare. L’Italia c’è, si assume le responsabilità".

Il Pd e il M5s, che pure sono favorevoli alla missione, sollecitano un passaggio parlamentare, pur se non servirà un voto ad autorizzare la missione. "Il ministro Crosetto riferisca immediatamente in Parlamento sulle regole d’ingaggio, le modalità e il perimetro dell’impegno italiano nella missione in Mar Rosso" chiede il capogruppo Pd nella commissione Difesa della Camera, Stefano Graziano. Così, ragionevolmente, sarà.