G20 Salute, Draghi: si vede la fine della tragedia. L'Oms: sottostimati i morti per Covid

Il premier: dobbiamo vaccinare tutto il mondo. Secondo uno studio il Coronavirus diventerà un male endemico

Mario Draghi e Ursula Von der Leyen al G20 Salute (Ansa)

Mario Draghi e Ursula Von der Leyen al G20 Salute (Ansa)

Roma, 21 maggio 2021 - Mentre il Global Health Summit a Roma - una sorta di G20 della Salute - affronta l'emergenza Coronavirus, il mondo ancora combatte con la pandemia da Covid  e dall'Oms arriva la notizia che i numeri del maledetto virus che tanto ci hanno spaventato in realtà sono sottostimati, e di parecchio. Samira Asma, vicedirettore generale Oms, lancia la bomba: il numero di morti direttamente o indirettamente per il Covid sono almeno il doppio o il triplo. E potrebbe essere "significativamente sottostimato", secondo l'Oms, il bilancio delle vittime che secondo i calcoli della Johns Hopkins University - basati sui dati ufficiali forniti dai ministeri Salute - si attesta attualmente a oltre 3,4 milioni.

Sommario

 

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Bollettino Italia dei 21 maggio

​Il Global Health Summit di Roma

Il premier Mario Draghi, aprendo il G20 Salute a Villa Pamphilj, insiste sulla necessità di vaccinare tutto il mondo e farlo rapidamente e indulge all'ottimismo: "Dopo un anno e mezzo, stiamo iniziando a vedere la fine di questa tragedia. Per la prima volta, la normalità si avvicina", dice. Una proposta di cui si parla è quella di introdurre una sospensione dei brevetti sui vaccini. L'Italia è "aperta a questa idea, in modo mirato, limitato nel tempo e che non metta a repentaglio l'incentivo ad innovare per le aziende farmaceutiche". "La pandemia ha mostrato che dobbiamo superare i confini se vogliamo affrontare le sfide dei nostri tempi - dice Draghi - fra queste non vi è solo la pandemia,ma anche le disuguaglianze e il cambiamento climatico". Bisogna "preservare il commercio transfrontaliero ed eliminare barriere commerciali ingiustificate e divieti generali di esportazionè.

Dal canto suo la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen spiega: obiettivo del Summit è assicurare vaccini a tutti. E la dichiarazione finale dovrà riportare l'impegno a investire nella salute. Duro l'intervento del direttore generale Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus: "Solo ieri, più di 13mila persone in tutto il mondo hanno perso la vita a causa del Covid-19". Significa "9 ogni minuto". E "oggi il numero sarà simile. Così domani, e il giorno successivo". "Le persone continueranno a morire finché persisterà la disparità globale nei vaccini". Alla fine la presidente Von der Leyen dichiara: "La Dichiarazione di Roma è un evento storico e speciale perché abbiamo tutti i Paesi del G20 impegnati con dei principi di base: il primo è il multilateralismo e un no molto chiaro al nazionalismo in tema sanitario. Le catene di fornitura devono essere aperte, un chiaro no ai divieti di esportazione". 

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Oms: i morti sono 2-3 volte tanti

I 3,4 milioni di morti per Covid-19 attualmente segnalati all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) "sono probabilmente sottostimati in misura significativa". Le cifre reali potrebbero essere "almeno 2-3 volte superiori". I dati emergono dal World Health Statistics report (la valutazione annuale sullo stato di salute del mondo), pubblicato oggi e l'Oms si basa sulle stime di mortalità in eccesso per il 2020.  "Al 31 dicembre 2020 - spiega in una nota l'agenzia Onu per la salute - stime preliminari suggeriscono che il numero totale di decessi nel mondo attribuibili alla pandemia di Covid-19 nel 2020 sia di almeno 3 milioni, cioè 1,2 mln in più rispetto agli 1,8 mln ufficialmente segnalati".  Non è tanto facile censire in maniera completa e corretta i decessi Covid, argomenta l'Oms che spiega come si stia "lavorando con tutte le parti interessate per perfezionare i modelli statistici e ottenere conteggi accurati".  La pandemia, continua l'ente, "pone gravi minacce alla salute  e al benessere della popolazione a livello globale e ostacola i progressi nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e degli obiettivi del 'triplo miliardo' fissati dall'Oms. Con il 90% dei Paesi che ha segnalato interruzioni ai servizi sanitari essenziali e il 3% delle famiglie che spende più del 25% del proprio budget per l'assistenza sanitaria nel 2015, "la copertura sanitaria universale è maggiormente a rischio di restare indietro".

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G20, la Ue e i Paesi poveri

Intanto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in apertura del Global Health Summit a Villa Pamphilj, annuncia: "Team Europe punta a donare 100 milioni di dosi di vaccino contro il Covid-19 ai Paesi a medio e basso reddito entro la fine del 2021". 

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E il presidente francese Emmanuel Macron: "Non ci dev'essere nessun tabù ogni volta che la proprietà intellettuale è un ostacolo dobbiamo dare una risposta. Se le conclusioni del G20, caro Mario, implicheranno l'uso di nuove misure in materia di proprietà intellettuale le sosterrò", ha detto rivolgendosi al presidente del consiglio Draghi.

Sui vaccini ai Paesi poveri, Draghi spiega: "Purtroppo, molti Paesi non possono permettersi di pagare questi vaccini. Questo è il motivo per cui iniziative come ACT Accelerator sono così importanti. Finora l'Italia ha donato 86 milioni di euro a Covax e altri 30 milioni a progetti multilaterali collegati. Oggi sono molto lieto di annunciare che, questa settimana, intendiamo aumentare in modo significativo questo contributo e incrementarlo almeno di 300 milioni di euro. Dobbiamo anche aiutare i paesi a basso reddito, compresa l'Africa, a produrre i propri vaccini".

La dichiarazione di Roma potrebbe ispirare un trattato internazionale vincolante per gli Stati, dice Draghi dopo il Global Health Summit. "C'è un'ipotesi che è stata ventilata per cui potremmo aver bisogno di un trattato, una forma più vincoltante rispetto a questa dichiarazione. Ma il futuro è ancora aperto".

Al termine, battuta di Draghi ai fotografi che, al termine della conferenza stampa congiunta con Ursula von der Leyen, chiedevano a entrambi di togliere la mascherina per le foto di rito: "Ancora no, ancora un paio di mesi....", ha detto sorridendo.

La sospensione dei brevetti

"Dobbiamo anche aiutare i Paesi a basso reddito, compresa l'Africa, a produrre i propri vaccini - incalza Draghi - Probabilmente avremo bisogno di più cicli di vaccinazione in futuro, e aumentare la produzione è essenziale. Una proposta è quella di introdurre una sospensione dei brevetti sui vaccini Covid-19. L'Italia è aperta a questa idea, in modo mirato, limitato nel tempo e che non metta a repentaglio l'incentivo ad innovare per le aziende farmaceutiche".  Ma il premier al Global Health Summit aggiunge anche: "questa proposta non garantisce che i Paesi a basso reddito siano effettivamente in grado di produrre i propri vaccini. Dobbiamo sostenerli finanziariamente e con competenze specializzate. L'Italia accoglie con favore l'iniziativa della Commissione europea volta a produrre vaccini e prodotti sanitari nei Paesi a basso e medio reddito. Vogliamo coinvolgere le nostre aziende farmaceutiche e i nostri centri di ricerca per sostenere la produzione, in particolare in Africa. E lo faremo insieme ad altri paesi partner, tra cui Francia e Germania".

Sul tema si è espressa anche la cancelliera Angela Merkel: "Per quello che riguarda i brevetti sui vaccini e le licenze, nella dichiarazione di Roma si prevede la messa a disposizione volontaria di brevetti, licenze e proprietà intellettuale", ha detto in collegamento da Berlino. "E questo lo sostengo con forza", ha aggiunto la cancelliera tedesca.

Green pass

Draghi ha anche sottolineato che "l'Italia sarà aperta ai turisti di tutto il mondo, con un suo Green pass. Ci stiamo coordinando con la Commissione europea per avere lo stesso" pass degli altri Paesi Ue, ma "intanto avremo il nostro Green pass nazionale" per consentire ai turisti di visitare il nostro Paese.

Sul tema del Green Pass Von der Leyen assicura: "Il sistema che abbiamo creato per il riconoscimento dei certificati digitali Covid tra i Paesi membri dell'Ue può essere usato anche da Paesi terzi, quindi è prevista una interoperabilità".

Lo studio: male endemico

Oltretutto il futuro non è roseo: un panel di 26 scienziati in un rapporto pubblicato per il Global Health Summit rende noto che la 'probabile traiettoria' per il SarsCoV2 è di diventare un male endemico, con focolai stagionali per la diminuzione dell'immunità naturale, della copertura globale insufficiente dei vaccini e/o dell' emergere di nuove varianti non controllate dai vaccini attuali. Lo studio sottolinea che nuove ondate epidemiche sono possibili soprattutto nei Paesi con bassa copertura vaccinale. Anche per questo, dunque, serve un accesso universale alle risorse. 

Africa, muore 1 ricoverato su 2

La mortalità per Covid tra i pazienti gravi ricoverati in ospedale (muore quasi un paziente grave su 2 in ospedale) è maggiore in Africa rispetto al resto del mondo: sebbene la mortalità complessiva non sia maggiore, il continente paga le conseguenze di strutture sanitarie inadeguate, che non riescono a gestire i casi gravi di infezione da Covid. Lo rivela uno studio che si basa sui dati di 64 ospedali in dieci paesi africani (Egitto, Sud Africa, Ethiopia, Ghana, Kenya, Libia, Malawi, Mozambico, Niger e Nigeria), pubblicato sulla rivista Lancet, secondo cui in Africa è morto il 48,2% (quasi la metà) di 3.077 pazienti gravi ricoverati, contro una mortalità media globale del 31,5% per i pazienti Covid ricoverati in gravi condizioni.

Allarme Asia meridionale

La situazione qui è drammatica: il 18 maggio, l'India ha registrato il più altro numero giornaliero di morti nella storia della pandemia da Covid: 4.529. Il Nepal ha registrato un tasso di positività del 47%; Sri Lanka e Maldive stanno registrando numeri elevati di casi e morti su base quotidiana a causa del Coronavirus e gli ospedali nella capitale delle Maldive stanno raggiungendo la piena capienza. Bangladesh, Pakistan, Afghanistan e Bhutan potrebbero tutti affrontare simili e devastanti impennate. In quasi tutti i Paesi nella regione, a eccezione di Maldive e Bhutan, meno di 1 persona su 10 è stata vaccinata.  L`Unicef ha lanciato un appello urgente di 164 milioni di dollari per fornire aiuti in ossigeno, test di diagnostica, attrezzature mediche, dispositivi di protezione individuale e materiale per la prevenzione e il controllo dell`epidemia per aiutare a salvate vite da questa ondata mortale in Asia meridionale.