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7,5 milioni di bambini necessitano di aiuti umanitari in Siria secondo l'Unicef
Damasco, 18 marzo 2024 – Un bambino di 9 anni è stato arrestato in Siria con l’accusa di ‘vilipendio dell’immagine del presidente’, secondo quanto riporta l’Osservatorio nazionale per i diritti umani. Il piccolo Muhammad al Ali è stato sorpreso a scrivere su una delle foto del presidente Bashar al-Assad, presenti nella sua scuola a Marj Qata, un quartiere di Homs, la terza città più grande del Paese, situata a nord di Damasco. Il bambino, che frequenta la quarta elementare, si trova in carcere ormai da dieci giorni, dopo essere stato fermato dalla polizia segreta. Secondo le fonti, Muhammad è stato rimproverato e picchiato dal preside della scuola e, dopo, preso in custodia da agenti della Sicurezza politica, una delle quattro principali agenzie di controllo e repressione del governo siriano.
“Da dieci giorni il bambino è rinchiuso in una cella della sede della Sicurezza politica nella città di Homs e i genitori chiedono ogni giorno il suo immediato rilascio”, riferisce l'Osservatorio.
Il governo di Assad, tuttavia, non è nuovo a questo tipo di ‘provvedimenti’. Nel febbraio del 2011 in Siria scoppiarono proteste anti-governative, innescate dall’arresto di alcuni bambini considerati colpevoli di aver scritto sui muri della scuola slogan inneggianti alle allora proteste arabe della Tunisia e dell’Egitto. Le tensioni vennero represse nel sangue dalle autorità siriane, provocando lo scoppio di una guerra civile, successivamente trasformata in una guerra su scala regionale e internazionale.
La gravità del conflitto siriano, ancora oggi in corso, è stata certificata dalle stime dell’Onu, secondo cui durante la guerra sono state uccise più di mezzo milione di persone.