Giovedì 2 Maggio 2024

Gaza, si aggrappa alla vita e nasce con un cesareo d’urgenza da una mamma già morta

La bimba non ha un nome ma attaccato al braccio solo un nastro con la scritta ‘Figlia della martire Sabreen al Sakani’. Tutta la sua famiglia le è stata portata via dalla guerra

Roma, 22 aprile 2024 – Non ha un nome ma solo un nastro attaccato al braccio con la scritta ‘Figlia della martire Sabreen al Sakani’. E’ una storia di quelle che non vorresti mai sentire: una bambina è nata nell’ospedale degli Emirati, quando la mamma era già morta, uccisa in un raid israeliano a Rafah. E’ riuscita a vedere la luce la piccola nata dall’orrore della guerra a Gaza, e la vita è la sola cosa a cui potrà aggrapparsi dopo che non solo la sua mamma ma la sua intera famiglia le è stata portata via: anche il padre Shoukri e la sorella di tre anni Malak sono stati uccisi dal bombardamento.

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I palestinesi piangono i corpi dei parenti uccisi nei bombardamenti israeliani, all'ospedale al-Najar di Rafah (Ansa)
I palestinesi piangono i corpi dei parenti uccisi nei bombardamenti israeliani, all'ospedale al-Najar di Rafah (Ansa)

La storia è raccontata sia dal Guardian, sia da Sky News britannico. "Abbiamo cercato di salvare la paziente”, racconta il dottor Ahmad Fawzi, ma per lei non c'era ormai più nulla da fare. “Però ci siamo resi conto che era incinta e così abbiamo dovuto fare un cesareo d'urgenza per tentare di salvare la bambina. Grazie a Dio, ci siamo riusciti”.

La piccola aveva difficoltà a respirare ma i medici sono riusciti a pompare delicatamente aria nella sua bocca. Una foto immortala la piccola appena nata accanto al medico che la aiuta a respirare da sola, un’immagine davvero straziante, troppo. 

Secondo la Associated Press, la bimba dovrebbe prendere il nome di Sabreen Jouda e a prendersene cura sarà lo zio. “Sabreen al-Sakani era incinta alla trentesima settimana - spiega nel video un altro medico, il capo dell'unità neonatale dell'ospedale, Mohammed Salama -. Le condizioni della neonata ora sono stabili, dovrà restare qui tre 3-4 settimane”.

Sempre a Rafah, un altro attacco aereo ha ucciso 17 bambini e due donne, tutti appartenenti alla stessa famiglia allargata, dicono i palestinesi citati da Sky. Ci sono state scene terribili in ospedale mentre i parenti piangevano i bambini messi nei sacchi per cadaveri. Un parente, Umm Kareem, ha raccontato che i piccoli sono stati uccisi mentre dormivano nei loro letti, lamentando: "Questi bambini dormivano. Cosa hanno fatto? Qual è stata la loro colpa? Donne incinte a casa, bambini che dormono, una donna aveva 80 anni. Che cosa aveva fatto questa donna? Aveva lanciato dei missili?”.