Sabato 27 Luglio 2024

Altri raid israeliani su Gaza. Strage nel centro Onu

Almeno nove vittime. A Gerusalemme protestano ancora i parenti degli ostaggi

Un incendio si è sprigionato ieri in un edificio dell’Unrwa, l’ente dell’Onu per i profughi palestinesi, ad ovest di Khan Yunis, la città nel sud della Striscia di Gaza dove è in corso una vasta operazione militare israeliana. Lo riferiscono fonti locali secondo cui alte colonne di fumo si sono levate dall’edificio mentre gruppi di sfollati stavano cercando riparo nella vicina area di Moassi, sulla riva del mare. Sempre secondo gli stessi informatori, l’edificio sarebbe stato colpito dal fuoco dell’artiglieria israeliana. Almeno nove persone sono morte e altre 75 sono rimaste ferite, quando due colpi esplosi da carri armati hanno devastato il centro di formazione dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. Sul social X il direttore di Unrwa nella Striscia di Gaza, Thomas White, ha precisato che nella struttura colpita sono ospitate 800 persone.

Nel centro della città di Khan Yunis, che da martedì è totalmente accerchiata dall’esercito israeliano, carri armati hanno isolato l’ospedale Nasser e la sede della Mezzaluna Rossa: un edificio di otto piani nelle cui vicinanze si trovano migliaia di sfollati. Fonti dell’esercito di Tel Aviv hanno fatto sapere che i militari hanno elminato "decine di terroristi".

Nel frattempo, però, in Israele, continuano le proteste contro il premier Netanyahu. Centinaia di persone, che chiedono un accordo per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza, hanno marciato a Gerusalemme verso la casa del capo del governo. Lo riporta il quotidiano israeliano Haaretz, ricordando che da giorni i familiari degli ostaggi sono accampati in tenda davanti alla residenza del premier. Proteste anche al valico di Kerem Shalom, attraverso il quale entrano gli aiuti a Gaza. Il varco è rimasto bloccato per cinque ore a causa di un’altra manifestazione. Le ‘Madri dei soldati combattenti’ chiedono che l’ingresso dei camion sia vincolato "al ritorno degli ostaggi e al disarmo di

Hamas".