La storia ci è severa maestra. Le forze oscure non scompariranno mai, ma il mondo libero ha la missione di resistergli. Come 80 anni fa in Normandia, oggi in Ucraina. In occasione della celebrazione del D-Day, lo sbarco del 6 giugno 1944 che segnò una pagina cruciale per la sconfitta dei nazifascismo, il presidente americano Joe Biden, nel suo discorso a Coleville sul Mer, di fronte a oltre venti tra premier e presidenti – da Macron a Mattarella – e a molte teste coronate ha parlato al mondo. E ha parlato all’uomo con il maglioncino scuro, l’ucraino Volodymyr Zelensky, giunto ad Omaha beach tra gli applausi. Lui rappresenta chi lotta contro le forze oscure del nostro tempo.
Un simbolo di resistenza alla prepotenza di un autocrate. Perche la lotta per la libertà non è una pagina ingiallita di storia, si rinnova ogni giorno. Durante le celebrazioni Zelensky è stato protagonista di un siparietto per le telecamere quando si è chinato per abbracciare uno degli eroi del D-Day presente alla cerimonia in sedia a rotelle. "Sei il salvatore della gente, mi fai venire le lacrime agli occhi, sei il mio eroe" gli ha detto il reduce. "No, no, sei tu che hai salvato l’Europa – ha replicato il presidente ucraino –, sei tu il nostro eroe".
Storia e cronaca si sono intrecciate non lontano da Omaha beach. "La lotta tra dittatura e libertà è senza fine – ha detto il presidente Biden nel suo discorso – e qui in Europa vediamo un chiaro esempio. L’Ucraina è stata invasa da un tiranno intenzionato a dominare. Hitler pensava che le democrazie fossero deboli e che il futuro appartenesse ai dittatori. Ma gli abbiamo dimostrato che la democrazia è più forte della tirannia. E quindi, no, non ce ne andremo, non distoglieremo lo sguardo dall’Ucraina, perché se lo faremo l’Ucraina cadrà sotto il dominio russo e l’intera Europa rischierebbe di cadere".
"Non facciamo errori, gli autocrati del mondo osservano attentamente quello che succede in Ucraina – ha concluso – per vedere se questa aggressione illegale rimane impunita. Non possiamo permettere che accada. Arrenderci ai bulli, piegarci alla dittatura è semplicemente impensabile. Se lo facessimo dimenticheremmo quel che successo su questa sacre spiagge. La storia ci dice che la libertà non è gratuita: se volete conoscere il prezzo della libertà, venite qui in Normandia, e guardate". "L’unità vinse allora – ha scritto su X Zelensky – la vera unità può farci vincere adesso".
A margine, in una intervista alla tv Abc, Biden ieri ha ribadito che "agli ucraini sono stati consentiti attacchi vicino al confine in risposta ai raid russi contro obiettivi specifici. Non stiamo parlando di dare loro le armi per colpire Mosca, per colpire il Cremlino, ma solo per colpire proprio oltre il confine". Pronta la risposta russa. "Parole ciniche e oscene" ha detto il viceministro degli Esteri russo Mikhail Galuzin, mentre il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov che ha ricordato la dichiarazione di Putin sulla presunta risposta asimmetrica di Mosca, che fornirebbe missili “a parti terze“ per colpire "obiettivi sensibili" dei Paesi Nato. Che poi questi Paesi subiscano la ritorsione Nato, a Putin importa quanto la sorte dei suoi soldati.
Ma questo non sposta il focus della celebrazione. "Oggi siamo tutti dei figli dello sbarco – ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron –. Ma di fronte al ritorno della guerra nel nostro continente, di fronte alla messa in discussione di tutto ciò per cui hanno combattuto, noi dobbiamo essere degni di coloro che sono sbarcati qui. Siamo con l’Ucraina, non cederemo. E la sua presenza qui, signor presidente ucraino – ha detto rivolgendosi a Zelensky – dice tutto questo". E l’assenza di Putin, pure.