Risultati in forte calo per il colosso danese dello shipping Maersk, che ha chiuso il 2023 con un utile crollato da 29,7 a 3,9 miliardi di dollari e ricavi scesi da 81,5 a 51 miliardi, scontando lo sgonfiarsi del boom del trasporto marittimo dopo la pandemia di Covid-19 e la pressione sui prezzi provocata da un eccesso di capacità rispetto a una domanda che arranca. La decisione di sospendere il buyback e il taglio del dividendo, sceso da 4.300 a 515 corone danesi, dopo un quarto trimestre in rosso per 537 milioni di dollari, stanno facendo crollare il titolo alla Borsa di Copenaghen (-16% a 10.770 corone). "Mentre i volumi sono saliti per la maggior parte dei prodotti e il forte controllo dei costi ha aiutato a migliorare i risultati, i prezzi hanno continuato a ridursi, in particolare nel settore Ocean. I ricavi per il 2023 sono stati di 51,1 miliardi di dollari con un margine Ebit del 7,7%, influenzato dal calo delle tariffe di trasporto", si legge in una nota. Le previsioni per l'anno in corso sono condizionate al fatto "che le sfide legate all'eccesso di offerta" nel trasporto marittimo "si materializzeranno in pieno nel corso del 2024" mentre "resta grande incertezza sulla durata e l'intensità delle turbolenze nel Mar Rosso". Maersk, che ha recentemente annunciato 10 mila esuberi e una partnership con la tedesca Hapag-Lloyd per contenere i costi, si attende di conseguire un utile operativo (ebit) compreso tra il pareggio e -5 miliardi e un margine operativo lordo (ebitda) compreso tra 1 e 6 miliardi.
Venerdì 8 Novembre 2024
Ultima oraShipping in crisi, Maersk taglia la cedola e il buyback