Le banche e l'Italia devono prepararsi per il momento in cui si apriranno le porte alla concorrenza nel settore finanziario da parte delle big tech, anche per quanto riguarda la gestione dei dati e delle informazioni dei clienti, altrimenti questo diventerà il loro prossimo problema. Parlando al comitato esecutivo dell'Abi, il governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta (che in passato aveva la responsabilità del progetto sull'euro digitale presso la Bce) ha evidenziato come a livello globale le autorità, che ne discutono da tempo sia al G7 che al G20, non siano disposte a fare un salto nel buio riguardo a una rivoluzione nella finanza dell'economia reale, compito che attualmente è principalmente svolto dalle banche. Fino ad ora, la regolamentazione ha impedito alle big tech, con i loro tre miliardi di clienti, la capacità di gestire enormi quantità di dati, un capitale di 3000 miliardi e una liquidità di 400 miliardi, superiore alla capitalizzazione di tutte le banche europee, di entrare nel settore. Tuttavia, Panetta ha avvertito che questo atteggiamento delle autorità potrebbe non continuare. "Questa è la sfida delle banche, non la tecnologia o l'idea singola" che le banche stanno già utilizzando, ha continuato Panetta. Successivamente, Panetta ha condiviso la sua esperienza personale: "La mia banca, di cui non dirò il nome ma è una banca tedesca, mi profilava completamente e capiva il mio livello di reddito dalle mie spese e quelle di mio figlio, offrendomi prodotti in linea con esso" utilizzando la tecnologia. "A me arrivavano pubblicità di hotel a cinque stelle, a lui di campeggi". "Dai dati sulle transazioni passa la capacità di individuare i clienti, capirne i gusti, i rischi di insolvenza e altre caratteristiche come la salute. Se al ristorante prendo i broccoli, ho meno rischi di infarto rispetto a se mangio la pizza tutti i giorni".
Venerdì 8 Novembre 2024
Ultima oraPanetta, anche io ho analizzato i dati, la prossima sfida per le banche