Le aziende agricole italiane devono aumentare il ricorso alle polizze assicurative contro le calamità naturali che rappresentano "una seria minaccia alla produzione" ma "polizze e assicurazoni sono parte della soluzione" e le imprese agricole devono porre in atto "iniziative di adattamento al cambiamento climatico e da solide pratiche di risk management anche a livello territoriale" con investimenti in tecnologia per aumentare anche la resistenza delle colture. Misure che vanno considerate nel definire i premi. E' quanto afferma Stefano De Polis, segretario generale dell'Ivass alla conferenza "L'agricoltura trentina: strumenti finanziari e assicurativi nel contesto del cambiamento climatico 2024". De Polis ha ricordato come siano "oltre 1 milione" le aziende agricole "£ per il 93,5% si tratta di imprese individuali o familiari. Nel 2023, delle 672 mila aziende agricole dedite alla produzione di colture vegetali, solo 63 mila risultavano assicurate (9% circa). Secondo De Polis "è interesse delle imprese operare per rendere resilienti le colture, adottare avanzate tecniche di mitigazione dei rischi e trasferire quelli residui a operatori specializzati in grado di gestirli in chiave mutualistica. Per quanto riguarda le compagnie assicurative, "nel definire i premi delle polizze, dovranno considerare i dati contenuti nei piani di gestione individuale del rischio e le politiche di mitigazione dei rischi messe in atto dagli assicurati e, in fase di vendita, dovranno informare adeguatamente le aziende sulle azioni di prevenzione e mitigazione in grado di influire sui termini e sulla definizione dei premi della copertura assicurativa".
Giovedì 7 Novembre 2024
Ultima oraIvass, 'polizze agricole includano le azioni sul clima'