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Con criteri green sugli appalti pubblici -5,8% di emissioni
Se l'Italia avesse deciso di allineare dal 2019 i criteri per gli appalti pubblici ai parametri dell'accordo di Parigi per la riduzione delle emissioni, oggi avremmo una riduzione del 5,8% dell'impronta di carbonio degli appalti pubblici italiani. Inoltre, aver adottato questi criteri avrebbe permesso di riallocare 8 miliardi di euro della spesa per gli appalti pubblici a sostegno di attività green in Italia e avrebbe creato 31.000 posti di lavoro nel nostro paese. Il 6% di questi sarebbero posti di lavoro che erano stati delocalizzati fuori dall'Italia e che tornerebbero nel nostro paese. Sono i dati più significativi emersi da una ricerca promossa dalla Fondazione Ecosistemi e presentata a Roma al Forum Compraverde Buygreen, fiera del green procurement pubblico e privato. In Europa, ponendo un tetto alle emissioni climalteranti negli acquisti pubblici di materiali pesanti, veicoli e cibo, secondo la ricerca verrebbero mobilitati ogni anno 86 miliardi di euro per attività "verdi". Aumenterebbero anche di 6 miliardi di euro le vendite annuali delle aziende dell'Ue, e migliorerebbe la bilancia commerciale europea. Un eventuale "Buy European and Sustainable Act" potrebbe creare 384.000 posti di lavoro verdi nell'Ue. L'8% di questo totale (30.000 posti di lavoro) corrisponderebbe a posti di lavoro che erano stati delocalizzati fuori dall'Unione e che tornerebbero nella Ue.